Il COVID-19 ferma anche Russia e Ucraina ed è l’occasione per conoscere meglio questi due campionati. Lo facciamo con Matteo Baltico, deus ex machina della pagina Facebook «Il calcio sovietico» e conoscitore di tutta l’Europa dell’Est.

Come nasce la tua passione verso il calcio dell’Est europeo? C’è qualche giocatore al quale sei particolarmente affezionato?

Direi nel 2008, quando lo Zenit fece una cavalcata trionfale in coppa UEFA, vincendo il trofeo. Ero un bambino e vedere quella squadra e quei giocatori così lontani e sconosciuti mi aveva rapito. Ciò è stato confermato quando poco tempo dopo i russi sconfissero l’Olanda a Euro2008: ricordo ancora la frase del telecronista sull’ “1-0 “un allenamento a una porta sola per gli olandesi”. E poi Arshavin, giocatore di cui mi sono innamorato e che ho sognato di vedere in Italia, cambiò la partita e qualificò i suoi.

C’è qualche aneddoto particolare che ci vuoi raccontare legato ad uno dei due campionati? Se sì, quale e perché proprio quello?

In realtà non ho veri e propri aneddoti, ma volevo parlare della regolamentazione che mi piace. Non tanto sui formati del campionato, ma quanto per il regolamento sugli stranieri. So che può sembrare nostalgico, però vedere squadre di una certa nazionalità che di quella nazionalità hanno, quando va bene, uno o due giocatori non mi piace. In Russia e Ucraina c’è una regolamentazione più ferrea sugli stranieri e ci sono dei limiti (quattro nazionali in campo in Ucraina e cinque in Russia). Questo un po’ penalizza in campo europeo e “droga” anche un po’ il mercato su quei giocatori, però sarebbe bello se un giorno l’UEFA mettesse qualche regola in più a riguardo, ma immagino non capiterà mai.

Partiamo dalla Russia: lo Zenit sembra aver accumulato un grande vantaggio sulla Lokomotiv. Campionato chiuso, quando riprenderà?

Probabilmente sì: 9 punti in 8 partite sono quasi impossibili da recuperare, specie ad una corazzata come lo Zenit. Affascinante invece la lotta per la Champions, dato che Krasnodar e Lokomotiv sono appaiate ed il Rostov (indicato da noi de «Il calcio sovietico» come possibile sorpresa) e il CSKA sono a pochi punti di distacco.

Quali sono due grandi astri nascenti del campionato russo? Che potranno fare strada in Europa Occidentale?

Bella domanda, a cui non è facile rispondere perché ce ne sono diversi. Ne scelgo uno un po’ più conosciuto, ovvero Azmoun iraniano dello Zenit ed uno un po’ meno conosciuto cioè Eldor Shomurodov, punta uzbeka del Rostov.

Siamo in piena fase playoff per quanto riguarda l’Ucraina: chi è favorito? E quale può essere la sorpresa?

Per il titolo non ho dubbi: vincerà lo Shakhtar. Da lì in giù invece è una lotta selvaggia. Per il secondo posto (preliminari di Champions) ci sono quattro squadre in lizza ma sarà una questione tra Dinamo Kiev e Zorya Luhansk, che a parer mio arriveranno rispettivamente secondi e terzi.

Per i playoff Europa League si qualificheranno Desna, Oleksandriya, Kolos e una tra Dnipro-1 e Mariupol, coi primi che forse sono lievemente favoriti. In ogni caso, Desna ed Oleksandriya arriveranno quasi certamente ai preliminari di Europa League, salvo sorprese clamorose in coppa nazionale dove sono rimaste Dinamo Kiev, Vorksla, Mariupol e Minaj. Insomma, se non vincesse la Dinamo potrebbe cambiare tutto.

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