Ci siamo lamentati tanto. Prima e dopo Euro 2016. Alla Nazionale mancava e manca qualità. L’Italia ha un nome, un nome e una dignità vera, palpabile nel panorama mondiale. Ne abbiamo vinti quattro, di mondiali, non a caso, magari a volte di fortuna ma non a caso. Anzi, a star bene attenti forse ne meritavamo uno di più ma che ne parliamo a fare.
Adesso, dobbiamo dire grazie a Conte. Quell’allenatore, quel Commissario Tecnico, quel maestro, quel cazzuto meridionale che ha saputo dare un carattere alla sua squadra e soprattutto ha messo in evidenza tutte le voragini tecniche e tattiche, di carattere e personalità che alla Nazionale mancano e mancavano. Euro 2016 è stato però il trampolino di lancio per i giovani italiani che nei prossimi anni saranno al centro del progetto di Ventura, vero docente di pallone e caparpio allevatore, non allenatore avete letto bene ALLEVATORE, di talenti. Tra gli stage, le prime volte, i debutti, le presenze in Serie A e Serie B.
Adesso, l’Italia ha un futuro e non sto parlando di cose così, banali ma sto parlando del fatto che adesso Belotti è l’attaccante italiano più forte della Serie A, probabilmente insieme a Ciro Immobile con la speranza che Pavoletti trovi una nuova linfa stimolante a Napoli. Sto parlando di Bernardeschi che si è scrollato di dosso l’etichetta di talento inespresso e ha iniziato a giocare come uno che sa di essere forte e non se lo tiene per sé o per gli amici all’oratorio. Sto parlando di Berardi che è tornato dall’infortunio e si è mostrato subito fondamentale per il Sassuolo e per l’Italia. Questi due, con il loro mancino, in ruoli probabilmente differenti dal campo possono emozionare come facevano nomi più romantici e incantevoli della nostra Italia sperando di non rimanere inespressi come Domenico Morfeo ma di diventare dei fuoriclasse come Mancini e Vialli, giusto per fare due nomi di gente che sapeva usare il sinistro.

ITALIA ALLENAMENTO A COVERCIANO
FEDERICO BERNARDESCHI

E continuo parlando del giovane Chiesa. Un corridore pazzesco, a tutto campo. Suo padre in televisione può solo emozionarsi guardando il figlio esultare per il gol (o non gol) contro la Juventus, nemica di sempre. Ma arriviamo ai giovani dell’Atalanta che hanno fatto innamorare tutti i tifosi italiani e anche le squadre più importanti del nostro calcio: Caldara andrà alla Juventus mentre l’amico Gagliardini si è già accasato a Milano, sponda Inter dimostrando già il suo valore. Pioli dice di lui che può essere il nuovo Tardelli con più fisicità e geometria, basterebbe la metà di quel centrocampista che ci fece esultare nel 1982 contro la Germania per essere soddisfatti di Gagliardini. Senza contare Petagna che fa gola a tante squadre e anche a Conti e Spinazzola. Tornando a Sassuolo ci siamo dimenticati dei giovani Ragusa, Sensi, Mazzitelli e Politano. Gente che corre come vuole Di Francesco, papà, e che fa del guizzo, dell’agilità e della tecnica la parte principale del proprio calcio. A proposito di Di Francesco, figlio, anche qui siamo di fronte a un nuovo grande e interessante giocatore e che presto potrà far parte degli Azzurri.
Gianluigi Donnarumma

E passiamo al Milan, non c’è nemmeno bisogno di dirlo, o forse si, giusto per farci sognare e capire che forse tra 5 anni avremo una Nazionale forte e interessante con Donnarumma, Calabria, Locatelli e Romagnoli. Ma forse stiamo dimenticando calciatori importanti, forse di impatto inferiore rispetto a questi appena nominati ma comunque giocatori di qualità come Cataldi o Barella. Insomma, dovessi immaginarmi la Nazionale Italiana tra 5 anni non avrei alcuna preoccupazione. Nessuna, davvero. Provate a mettere insieme questa squadra e aggiungere calciatori come Verratti, Marchisio, Florenzi, De Sciglio, Darmian, El Shaarawy, Rugani. Che squadra! E di tutto questo nuovo movimento che si è creato in questi primi sei mesi dopo Euro 2016 dobbiamo dire grazie a Conte. Un rompipalle di prima categoria ma di qualità, di qualità assoluta. E adesso godiamoci i prossimi anni con Ventura, prepariamoci a soffrire per poi godere, godere a pieno di questi nuovi campioni del nostro calcio.