Continua il sodalizio tra il marchio francese e la squadra di calcio dilettantistico. Il 22 settembre a Milano saranno presentate le nuove maglie per la stagione 2018/19.

Contraffatti in Cina, copiati in Italia, plagiati a Milano, l’Associazione Sportiva Velasca mette la terza: la scalata, inarrestabile, è iniziata. E chi ferma più l’amatissima squadra di calcio milanese amatoriale? Nessuno. Anzi, il brand del galletto francese le coq sportif continua a sostenerla in qualità di sponsor tecnico per il secondo anno consecutivo.
In comune per entrambi, l’idea di sport vero e puro, che mette in primis la passione e lo spirito di squadra e non l’individualismo e il business: una caratteristica fondamentale e inusuale in un panorama calcistico fin troppo inquinato dagli interessi economici, che rende Velasca una perla più unica che rara. Il fine è altissimo ed epocale: ridare luce al calcio dilettantistico. Se questo rende la squadra atipica, così sia. Velasca ne è fiera, così come le coq sportif di affiancarla in questo sublime ed entusiasmante percorso.

Le novità sono molte e tutte memorabili: innanzitutto, quella di natura più strettamente calcistica. Dopo una prima fase di crescita nel C.S.I. Centro Sportivo Italiano, il club più atipico del mondo approda in F.I.G.C. in 3a Categoria.
La seconda, come di consueto, riguarda le nuove maglie per la nuova stagione ormai alle porte. Le divise della squadra: cambiano ogni stagione e tifosi e collezionisti se le contendono. La maglia esula dal suo puro status e si eleva a icona, diventando vero palcoscenico privilegiato dove ogni stagione, un main artist scelto dalla squadra e che sceglie egli stesso la squadra, esprime in tutta libertà la sua creatività, in un reciproco scambio di visioni e valori positivi.
Non solo maglie, ma vere e proprie opere creative che raccontano una storia di amore per il calcio vero, con convinzione, forza e determinazione. E una buona dose di stile e creatività.
Se l’avventura continua con le coq sportif, per questa quarta stagione il Velasca ha affidato le sue maglie a uno degli artisti africani più noti al mondo, il camerunese Pascale Marthine Tayou. Nato nella capitale Yaoundé nel 1966, Tayou è celebre per il suo spirito artistico molteplice, indomabile, inatteso e variopinto, sempre strettamente legato all’idea del viaggio e dell’incontro dell’altro da sé. La sua produzione artistica si distingue per sovvertire i rapporti sociali, politici, economici e simbolici e metterli in discussione proponendo una diversa comprensione e la sua realtà secondo la sua chiave di lettura. Rappresentato dalla Galleria Continua, partecipa alle biennali d’arte internazionali più importanti, tra cui anche la Biennale di Venezia nel 2005 e 2009 e attualmente è in mostra nel museo a cielo aperto di Citylife a Milano.
Con questo artista di spicco le coq sportif e il Velsaca insieme alzano il tiro: da 300 maglie in vendita nella scorsa stagione, ora passano a 200 (casa) + altri 200 (trasferta) multipli numerati da collezione. E non solo: per la prima volta, l’artista si è proposto di concepire due maglie totalmente differenti oltre a disegnare il font, la tessera del club e realizzare la fascia da capitano.
Le maglie sono state presentate il 22 settembre, a bordo di un vecchio tram di Milano. I giocatori del Velasca, infatti, hanno indossato i loro nuovi kit proprio alla vigilia della prima partita nel calcio che conta.

Gli ingredienti per una scalata inarrestabile sono gli stessi che hanno sempre contraddistinto la squadra: libertà di espressione, creatività e un pizzico di follia. Il tutto con la benedizione di le coq sportif che vede nel calcio dilettantismo l’anima di questo sport e nel Velasca la chiave per tornare a fare sognare di nuovo e con energia e speranze rinnovate i tifosi e gli appassionati.
Tutto questo, dentro e fuori dal campo, perché la stagione del Velasca non si limiterà al rettangolo di gioco. Le importanti novità, infatti, non finiscono qui: oltre ai nuovi objets utiles – opere d’arte funzionali creati da artisti -, il Velasca prenota il visto per la sua prima trasferta intercontinentale che farà seguito all’amichevole di Metz in Francia della passata stagione, durante la quale invertirà non solo i ruoli ma anche i poli e promette tante sorprese tra le quali un campione del Mondo.

Il calcio è una forma d’arte, l’arte è patrimonio di tutti.

La creatività salverà il calcio, Vola Velasca!

Non solo un club di calcio, e non solo un’opera d’arte, ma tutto questo insieme. Un progetto a due dimensioni, una artistica e un’altra sportiva: Associazione Sportiva Velasca, la squadra di calcio milanese amatoriale militante nella categoria OpenB del campionato CSI, con due sedi, una a Milano e una a Parigi, e fondata a Milano nell’ottobre del 2014 da 5 soci appassionati di calcio ed arte ed artisti in primis (Wolfgang Natlacen – presidente, Loris Mandelli – vicepresidente, Marco De Girolamo – direttore sportivo, Karim Khideur – consigliere e Clément Tournus – amministratore), è nata con l’ambizioso progetto di coniugare arte a 360 gradi e calcio, e vede il calcio stesso una forma d’arte.
Due mondi che devono coesistere, al motto di «Noi non siamo contro il calcio moderno! Siamo diversi»: un’ottica che si allontana con decisione dal puro business, in uno scenario calcistico mainstream ormai inquinato dagli interessi economici e che si pone come alternativa genuina mettendo al primo posto la passione che dà origini a performance speciali, in campo e fuori, con ogni attività strettamente legata al mondo dell’arte contemporanea.
Terza squadra della città meneghina, luogo del design e della moda per eccellenza, è legata e porta nome e simbolo della Milano postmoderna: la Torre Velasca.
Ogni anno, sono sempre artisti a realizzare l’identità visiva del club: la maglia – dal prezzo accessibile ma vera e propria opera d’arte in edizione limitata – ma anche i parastinchi, la fascia da capitano e quella da lutto, la moneta in dote all’arbitro durante le partite, le bandierine per i guardalinee, la sciarpa, il tabellone per i cambi, i libretti pre-partita, inno e numeratore, sono realizzati da artisti celebri e non worldwide.