Il Derby di Higuain sarà trasmesso oggi su DAZN. È ancora tutto possibile.
Questo per chi ha cantato vittoria al 93esimo senza tener conto dei problemi di connessione, evidenti nel Milan.

Il Pipita isolato dall’ottima difesa dell’Inter – per me la migliore coppia di centrali della Serie A – e ben poco aiutato da una squadra tanto arrendevole da far riflettere, non ha visto mai il pallone e quando Gattuso ha provato a connetterlo agli altri, lo ha fatto inserendo Cutrone nel ruolo di terzino.

Eppure Gattuso sa che, anche se non sei forte come l’avversario, se getti il cuore oltre l’ostacolo, con la personalità e il carattere, puoi raggiungere qualsiasi obiettivo, soprattutto puoi vincere il Derby. Ci ha costruito una carriera sulla grinta, è impensabile che se la sia dimenticata in nome del fraseggio.

Questo è il punto: se il buon Rino si fosse accorto che questa rosa non ha personalità e per quanto si sforzi di insegnargliela non ci riuscirà mai?

Questo spiegherebbe l’atteggiamento arrendevole del Milan, a prescindere dal valore tecnico delle due rose; dal fatto che Higuain nel Milan sembri il papà che gioca con i figli al parco; da un centrocampo da labirintite nei titolari e da calcetto del mercoledì nei cambi -Bakayoko non sta in piedi, José Mauri e Bertolacci non giocano neanche se c’è un’epidemia di vaiolo; dal fatto che il Milan prenda gol da 17 partite consecutive.

Gattuso che difende la squadra a fine gara, Biglia che spiega l’atteggiamento del Milan dicendo che “di fronte avevamo una grande squadra” sono campanelli d’allarme molto gravi, il 21 ottobre, per una Società che vuole rilanciarsi.

Donnarumma, Musacchio e Romagnoli – migliore per distacco del Milan – si sono spenti a pochi secondi dalla fine, prendendo un gol che, se cambia poco la classifica del Milan, ne smorza sicuro gli entusiasmi in maniera preoccupante.

Se giochi per lo 0 a 0, prima lo porti a casa con i denti e poi ti arrabbi con l’allenatore perché è stato arrendevole, se invece ti spegni prima del tempo, dimostrando tutti i tuoi limiti, dai ragione alle intenzioni del Mister.

Gattuso, evidentemente, è consapevole del fatto che la rosa non riesca a tirare fuori il carattere e quindi difende i suoi ragazzi come farebbe un insegnante di sostegno, invece di spronarli come un Professore consapevole delle doti di un allievo bravo ma che non si applica.

Gattuso non mi ha mai troppo convinto come allenatore, ma resto dell’idea che la rosa del Milan sia molto sopravvalutata dalla critica e che il primo a essersene reso conto sia proprio lo stesso Ringhio.