Sono abbastanza convinto che per strada, in macchina, durante una discussione, a causa di un insulto singolo, ognuno di noi abbia reagito in modo decisamente peggiore rispetto a quanto fatto da Mourinho al termine della partita di Champions League vinta dal suo Manchester United contro la Juventus.

Gesto di dubbio gusto, è vero. In effetti negli Stadi, di solito, ci sono educande e catechiste, gente che non ha mai visto un uomo compiere un gesto volgare e irriverente come portarsi la mano all’orecchio in segno di sfida contro chi ti ha insultato la famiglia per un’ora e mezza.

Gesto da condannare, è vero. Si dovrebbe essere superiori agli idioti – perché se scendi al loro livello ti battono con l’esperienza -, ma nello sport, nella vita, quando si è sotto pressione, può capitare di fare anche di peggio.

Io avrei fatto di peggio, lo ammetto, e non sono neanche pagato milioni di euro all’anno per essere esattamente quello che tutti si aspettano che io sia.

Mourinho viene pagato anche per questo, proprio perché, portandosi semplicemente una mano all’orecchio, fa parlare tutto il mondo di sé.

Che noia tutto questo perbenismo. Che noia incredibile. Facciamo cose ben peggiori, tutti i giorni. Assistiamo a cose ben peggiori, tutti i giorni, e senza muovere un dito.
Sui campi di provincia ho visto succedere cose molto più gravi, così come sui campi più prestigiosi del mondo, da parte di personaggi appartenenti a tutte le Società sportive, i cui tifosi, oggi, si riempiono la bocca con quello stile e quella sportività che, nella vita, non hanno neanche quando giocano alla PlayStation con il figlio.

Chi di noi non è stato Mourinho almeno una volta nella vita scagli la prima pietra.