Persepolis e Kashima rappresentano appieno i lati opposti di un Continente, tanto grande quanto complesso: l’Asia. Due Club che, con modalità del tutto diverse, sono riuscite a farsi strada nel loro cosmo, fino a rappresentare un intero sub-continente. Da una parte l’Iran e il Persepolis, dall’altra il Giappone e i Kashima Antlers.

Opposti d’Asia

In un panorama in cui la politica dei luoghi incide così tanto nella vita dei singoli, è sempre complicato farsi spazio in realtà come quelle del calcio professionistico. Rivolte religiose e problemi culturali ci hanno messo del loro, ma entrambe le squadre si sono dimostrate più grandi delle intemperie, riuscendo a sopravvivere ed espandersi fino ai giorni d’oggi.

Persepolis KashimaI due Club sono i più titolati in assoluto nei rispettivi Paesi e ora cercano il riscatto definitivo in campo internazionale.

Persepolis, la fenice persiana

Il Club fu fondato originariamente nel 1942 con il nome di Shahin, a causa delle sue vittorie però, si attirò l’antipatia dei giornalisti e della Iran Football Federation che, in accordo, decisero di chiuderlo nel 1967. In quell’anno diversi giocatori passarono all’altra squadra di Teheran, il Taj. Questo tradimento creerà, fin da subito, un’accesa rivalità con il Persepolis, nato proprio dalle ceneri dello Shahin.

Persepolis Kashima
Il leggendario derby dell’Azadi Stadium di Teheran.

Il nuovo Club fu fondato come polisportiva dall’ex pugile Ali Abdo e riprese la maggior parte degli esuli del precedente club, tornando così subito a competere a livello nazionale.

In seguito alla rivoluzione islamica, il Taj venne sciolto a causa della sua vicinanza con lo Shah, dando vita all’Esteghal e portandoci al derby di Teheran dei giorni nostri. Il Persepolis divenne di proprietà dello Stato e, non solo per questo aspetto, la squadra più amata del Paese: una proprietà così prestigiosa ha facilitato l’arrivo di stelle del calibro di Ali Daei, il più grande marcatore nella storia delle nazionali, che hanno fatto innamorare sempre più tifosi.

Kashima Antlers, i cervi del Sol Levante

Il Club fu fondato nel 1947 come sfogo per i dipendenti della Sumitomo Metal Industries e prende il suo stemma dai leggendari cervi della prefettura di Ibaraki. La squadra vide diversi alti e bassi fino agli anni ’90, ma con la nascita della J-League i proprietari del Club decisero di puntarci sul serio e i risultati arrivarono subito.

Persepolis Kashima

Il Kashima, infatti, prese come allenatore Zico, che qualche anno dopo portò in Giappone un giovanissimo Leonardo, consacrandosi quindi come prima vera realtà del Sol Levante.

Il Club dei Cervi, fino a quest’anno, aveva raggiunto il proprio apice nel 2016 quando, in quanto campione del Paese ospitante, potè partecipare al suo primo Mondiale per Club, perdendo solo ai supplementari, in finale con il Real Madrid.

La sfida

Grazie ai due goal realizzati da Leo Silva Serginho, all’andata in Giappone, i Kashima Antlers hanno vinto, per la prima volta, la Champions League asiatica superando il Persepolis. La finale di ritorno, infatti, giocata in Iran, è terminata 0-0. Grazie a questa vittoria, il Kashima Antlers si qualifica anche per il Mondiale per Club dove potrà tentare una nuova impresa: e questa volta Cristiano Ronaldo non ci sarà.

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