Maglia rossa dello United, rigorosamente la numero 7 – e non è l’unico di questa lista -, colletto alzato, fascia da capitano al braccio e sguardo estremamente spavaldo: Éric Cantona è il calciatore del club del secolo secondo i tifosi dei Red Devils.
E nonostante il suo incredibile talento e la sua assoluta classe, non lasciatevi ingannare, non era un risultato così scontato. Perché a 25 anni Eric aveva deciso di lasciare il calcio. In Francia era stato squalificato per 3 mesi per aver scagliato il pallone contro un arbitro e per aver apostrofato come ‘idioti’ gli uomini della federazione. C’era voluto l’intervento di Michel Platini per fare in modo che Cantona tornasse sui suoi passi e cambiasse aria.

Decide di andare in Inghilterra, dove, con la maglia del maledetto Leeds United, vince la Premier League e diventa Éric The King, prima di approdare al Manchester United.

A 31 anni lascia il calcio: non si diverte più, non è più il suo mondo. Si dedicherà principalmente al cinema e alla televisione, in alcuni memorabili spot targati Nike.

Ai tempi del Manchester è protagonista indiscusso del gesto più punk nel mondo del calcio degli anni ’90.
25 Gennaio 1995. Crystal Palace – Manchester United. 50′ minuto. Cantona viene espulso per un fallo di reazione. Dagli spalti parte qualche parola di troppo nei confronti del numero 7 che non ci pensa due volte: calcio volante al supporter del Palace Matthew Simmons che entra di diritto nella storia del calcio inglese.
E poco importa se quella pazzia – è proprio il caso di dirlo – gli sia costata 120 ore di servizi sociali e una sospensione di 9 mesi dal calcio giocato. Sarà l’unico anno allo United in cui non vincerà la Premier e i tifosi, come abbiamo detto, lo perdoneranno.

«Quando i gabbiani seguono il peschereccio è perché pensano che delle sardine stanno per essere gettate in mare».

Questa è l’unica frase che dirà nel corso della conferenza stampa convocata dopo la squalifica. Enigmatico, incomprensibile, pazzo, geniale. Semplicemente, Éric Cantona.