Mario Balotelli ha litigato con Vieira, il suo allenatore al Nizza, i tifosi del Milan non lo rivorrebbero e Roberto Mancini pare averlo scaricato anche dalla Nazionale. Un talento e un fisico sprecati, eppure ha 28 anni e se volesse avrebbe ancora il tempo per riemergere.

«Nel calcio il mio obbiettivo è quello di diventare il più forte di tutti» (Mario Balotelli)

Sì, ma di quando sono queste dichiarazioni? Di quando quel ragazzino spavaldo si affacciava al calcio dei grandi con la certezza, da parte degli addetti ai lavori, di avere la stoffa del fuoriclasse? Sbagliato. Sono parole datate dicembre 2017, dopo un buon inizio di stagione di SuperMario nel Nizza. Chi avrebbe potuto mai pronosticare che Balotelli, a 27 anni, avrebbe indossato la maglia di un club di seconda fascia del campionato francese? Rispondo io, pochi. Perché se a diciotto anni riesci a essere decisivo in un’Inter che si appresta a vincere il Triplete, con giocatori del calibro di Milito, Eto’o e Snejider, vuol dire che sei destinato a diventare un campione. Sempre che non sia tu a metterti contro il tuo stesso destino.

«Gli avevo detto di farsi trovare alle 14.00 nel mio ufficio per una riunione ma lui non c’era. Ma quando l’ho chiamato… Era andato a seguire le prove del GP di F1 del sabato in vista della gara di domenica. Ho detto a Mario che sarebbe dovuto essere alle 14.00 nel mio ufficio e lui mi ha risposto che la riunione nel mio ufficio avremmo potuto farla ogni giorno mentre il GP di di F1 in Italia c’è solo una volta all’anno. Questo è un episodio divertente. Ovviamente al momento è stato difficile accettarlo perché si tratta di calcio professionistico. Ma aveva 18 o 19 anni quando ebbe questa reazione da ingenuo» (José Mourinho)

Quando si parla di Balotelli, la sensazione è proprio questa. Prima Mancini, poi Mourinho ne esaltano le doti tecniche e fisiche, ma mettono tutti in guardia: «Lasciamolo crescere con calma, è giovane, deve ancora fare strada per diventare un fuoriclasse». Però Balotelli fa parlare di sé per le sue bravate e la stampa non perdona. É su tutti i giornali, spesso perché il suo nome fa vendere, spesso perché ci mette del suo.

«Mi spiace che disperda il suo talento così, ma io penso che possa far divertire la gente facendo gol. La speranza è sempre l’ultima a morire, spero che scatti qualcosa nella sua testa. Il tempo passa e lui deve prendere le occasioni che ha» (Roberto Mancini)

Il C.T. azzurro è stato sempre un estimatore dell’ex Milan e Inter. Lo ha richiamato in Nazionale alle sue prime convocazioni, ma ne è rimasto deluso e così ha rilasciato queste dichiarazioni a margine del sorteggio di Euro 2020. Oggi perché dovrebbe dare fiducia a un attaccante che non segna?

Perché i tifosi del Milan dovrebbero rivolerlo? Anche se, in questo caso, non si può proprio dare torto a Mario, a volte la riconoscenza è importante.

Questa volta, il segnale di apertura arriva dal suo attuale allenatore ed ex compagno, Patrick Vieira, a pochi giorni dalla scenata di Balotelli, sostituito nel corso della partita tra il Nizza e il Guingamp e furibondo al momento del cambio.

«Noi dobbiamo sostenerlo: la squadra, il club, i tifosi, io stesso. Mario è un giocatore importante per noi e noi dobbiamo continuare a lavorare con lui, a metterlo in situazioni, anche in allenamento, che gli diano fiducia. È in questi momenti che si vede la forza del gruppo» (Patrick Vieira)

La Missione è recuperare Balotelli per la Nazionale. Tutti insieme, facendo gioco di squadra. É vero che a nessuno sono state concesse tutte queste opportunità, ma è anche vero che l’attuale Nazionale italiana, così come il Nizza, hanno tremendamente bisogno del suo talento.

Mario, hai 28 anni e se vuoi davvero diventare il più forte, beh allora devi scegliere il calcio. Scegli una squadra. Scegli di non lanciare le freccette ai compagni della primavera o di sparare i razzi nel bagno di casa. Scegli di non provare una veronica a un metro dalla porta, anche se è un’amichevole. Scegli di non mandare a fare in culo i tuoi tifosi dopo la partita più importante della storia del club. Scegli di non picchiarti con l’allenatore che ti ha voluto nella sua squadra. Scegli di non distruggere annualmente parte del tuo parco auto. Scegli delle pettorine facili da indossare. Scegli il calcio, Mario.