Perché è folle?

Perché lo Yemen è coinvolto dal 2015 in una delle guerre civili più drammatiche degli ultimi anni. La situazione umanitaria è fra le più critiche al mondo, con migliaia di bambini ammalati di colera e il Consiglio dell’Onu che deve decidere proprio in questi giorni le sorti del paese. A rendere ancor più tragicomica la situazione, proprio l’Arabia Saudita in questo momento ha le proprie forze impegnate nella guerra civile dello Yemen.

Una breve sintesi

La guerra ha la propria origine nella forte instabilità politica del Paese, da secoli uno dei più poveri di tutta la penisola arabica ma, al tempo stesso, snodo fondamentale di merci. Nel 2014, però, la situazione precipita: gli Huthi – un gruppo armato sciita proveniente da una delle zone più povere e trascurate del Paese – in breve tempo scatenano una rivolta e conquistano la capitale. Il presidente Ali Abdullah Saleh viene allora allontanato dalle nazioni arabe per far posto al suo successore ‘Abd Rabbih Mansur Hadi.

Yemen
Mappa aggiornata della situazione in Yemen: i rossi sono i ribelli houthi; i blu le fazioni leali all’ex presidente Abdel Rabbo Mansour Hadi, inclusi i sauditi; i verdi sono i jihadisti di al Qaida. (Liveuamap)

A quel punto il neo-presidente fugge ad Aden e richiede sostegno militare dalla Lega Araba che decide di intervenire, fin dal 2015, con l’Arabia Saudita in prima linea. Nel frattempo però Al Qaida torna a far sentire la propria presenza nel Paese, conquistando un governatorato, il cui Presidente, ormai deposto, crea una formazione indipendente inizialmente alleata con gli Huthi. Nel 2017, però, questi ultimi uccideranno proprio Ali Abdullah Saleh, generando così ulteriore caos in una situazione già complicata di suo.

Follia della federazione

Non bisogna avere abilità particolari per capire la follia che c’è nell’organizzare proprio fra queste due nazioni un’amichevole. Ovviamente il tutto potrebbe avere un qualcosa di poetico, che viene rigettato dalla situazione attuale.

Yemen

Il Paese è in ginocchio: un economia crollata, epidemie di colera, la paura di uscire di casa e, al contempo, quella delle bombe.

La situazione dello Yemen potrebbe essere paragonata a quella della Siria, ma la fortuna di quest’ultimi è di trovarsi molto vicini al Mediterraneo. Si sa, d’altronde, che quel che è vicino si vede meglio. Se sei la Federazione Asiatica, però, dovresti pulirti gli occhiali in questi casi.

Calcisticamente parlando

Yemen
Majed Abdullah

Ma si può concludere un articolo senza raccontare almeno una buona notizia? Per fortuna in questo caso è epica:

lo Yemen, infatti, si è riuscito a qualificare, per la prima volta da Paese unito, alla Coppa asiatica del 2019. Un risultato completamente inaspettato, raggiunto grazie a un team composto da calciatori provenienti da ogni parte del Paese, che è riuscito, nonostante la guerra, a portare a casa un risultato storico.

L’Arabia Saudita invece è storicamente una delle nazionali più forti della penisola e l’unica che può contare su un livello di calcio decoroso. Due in particolare le leggende della storia saudita: Majed Abdullah , “il gioiello arabo” e Mohamed Al-Deayea, considerato come il portiere asiatico migliore del secolo. Peccato per il momento storico, poteva essere davvero una bella amichevole.

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