Una partita storica

È la rivalità più accesa del Sudamerica. Il Superclàsico tra Boca e River non è mai stata una partita banale ma le due squadre di Buenos Aires non si erano mai affrontate in un’occasione come questa. La Copa Libertadores è la competizione più importante dell’America del sud, e non era mai successo che Boca e River si trovassero di fronte proprio in finale. Rispettivamente con 6 e 3 successi, sono tra le squadre ad aver trionfato di più. Dopo il 2-2 della Bombonera è tutto pronto per il match di ritorno, in cui verrà decretata la vincitrice. Questa finale di Libertadores rimarrà nella memoria dei tifosi per sempre. Le due squadre argentine oltre ad avere una storia gloriosa sono anche conosciute (dai meno esperti, N.d.R.) per aver regalato al calcio mondiale tantissimi talenti, partiti proprio da lì. Abbiamo quindi provato ad immaginare come avrebbero giocato questa finale di coppa, se entrambe non avessero venduto i propri gioielli:

Boca e River 2Boca Juniors

Modulo 3-4-3: Caballero, Paletta, Silvestre, Peruzzi, Perotti, Medel, Guarìn, Bentancur, Lavezzi, Tevez, Palacio.

Tra i tanti giocatori del Boca che avrebbero potuto giocare questa sentitissima finale troviamo alcune conoscenze (contemporanee e non) del campionato italiano. Perotti, Bentancur, Paletta, Silvestre e Palacio che ancora militano in Serie A, ma anche i due ex-Inter Medel e Guarìn, senza dimenticare il Pocho Lavezzi. Menzione a parte per Tevez, che è vero che è tuttora un giocatore del Boca, ma anch’egli fu venduto in passato.

Il Boca e la Juve tra futuro e passato

Chissà cosa starà pensando proprio Rodrigo Bentancur. Il centrocampista classe 1997 è indubbiamente quello che è andato più vicino a poter sfidare il River in finale, essendo passato alla Juventus solamente un paio di stagioni fa. L’uruguagio prima di vestire la casacca bianconera era molto legato agli xeneizes. Grazie alle giocate in Argentina ha messo in mostra tutte le sue qualità ed è riuscito ad arrivare in una big europea, ma sarà sicuramente ancora affascinato e attratto dal Boca e da questa sfida storica.

A proposito di Juventus, dopo aver dominato in bianconero Carlitos Tevez ha deciso di lasciare l’Italia per tornare a casa. Il suo rientro in patria è stato molto controverso. Dopo un paio d’anni al Boca si è trasferito in Cina, salvo poi fare retrofront qualche mese più tardi. Il suo amore per i boquenses non è in discussione, e darà il massimo per poter regalare la coppa alla sua squadra.

River Plate

Modulo 3-4-3: Armani, Musacchio, Rivas, Pezzella, Pereyra, Lamela, Mascherano, D’Alessandro, Alexis Sanchez, Falcao, Higuaín.

Anche qui, come nel caso del Boca, tanti ex-River sono passati dalla Serie A. Dai due milanisti Higuaín e Musacchio passando per chi la Serie A l’ha salutata da tempo come Sanchez e Lamela. Non mancano nemmeno giocatori che hanno fatto la differenza in altri campionati come Mascherano e Falcao.

La tradizione degli esterni

Boca e River 4Alexis Sanchez ha iniziato la sua scalata personale proprio dal River Plate. Sono passati 10 anni da quando El Niño Maravilla giocava nel River. Nel mentre ha vestito le maglie di Udinese, Barcellona, Arsenal e Manchester United. Nel River era un giocatore completamente diverso da quello di oggi. Molto meno fisico e meno cinico, si limitava a fare l’esterno di centrocampo, mettendo in risalto già da allora una velocità impressionante e una naturalezza nello spingersi in avanti.

Sorte simile è quella di Erik Lamela. Anche lui esterno, anche lui partito dal River, anche lui passato per l’Italia e anche lui esploso in Inghilterra. Al contrario di Sanchez però, Lamela non ha mai cambiato impostazione tattica, rimanendo legato al suo ruolo naturale.