Continua la nostra serie su Sport e Soft Power, questa volta vi parliamo dell’Arabia Saudita e del sua recente mobilitazione negli sport.
Guerra al Qatar
La prima grande differenza da fare fra questo stato e il Qatar è relativa all’obbiettivo finale, completamente diverso per i due paesi. Riyadh esercita già un’egemonia indiscussa nella Penisola Arabica e in gran parte del Medio Oriente e ciò ha fatto sì che, rispetto ai vicini, le strategie siano completamente diverse. Il soft power saudita nello sport nasce infatti come sorta di “reazione” ad una presenza mediatica qatariota sempre più costante, specie in vista dei mondiali.

Non è casuale la crescita esponenziale degli investimenti sauditi nel calcio e nello sport in generale proprio con l’avvicinarsi del 2022. Riyadh vede infatti il successo di Doha come un vero proprio attentato alla sua leadership e le immane spese sono generate di conseguenza. Sotto il ministro dello sport Turki Alalshikh si sono visti già i primi risultati, come l’evento di WWE disputatosi per la prima volta nel Regno proprio quest’anno, o come l’imminente Supercoppa italiana.
Mohammed bin Salman, la chiave
La figura chiave è però da ricercarsi nel Principe Ereditario Mohammad bin Salman. Dalla salita al potere di quest’ultimo il Regno è molto cambiato, ritornando sempre più forte e presente nella scena internazionale, sia per meriti che per infamie. Il caso Khashoggi e la guerra in Yemen hanno avuto un impatto incredibile sull’opinione pubblica e questo ha spinto il principe ha puntare moltissimo sullo sport.

Il modello da seguire è proprio quello dei tanti odiati rivali e non è un caso che a fine ottobre Mohammed bin Salman abbia fatto registrare un fortissimo interesse verso il Manchester United. Al momento però i riflettori calcistici sono puntati verso l’imminente Supercoppa italiana, la quale si disputerà a Gedda, in Arabia Saudita, il 16 gennaio.
L’Italia e la guerra
Il complesso equilibrio di rapporti fra Arabia Saudita e Qatar potrebbe però toccare il Bel Paese anche prima della coppa. Migliaia infatti le polemiche nell’assegnare questa competizione ai sauditi, sia in termini umani sia in termini economici. Di recente infatti è nata una fortissima polemica legata ai diritti di trasmissione dello sport europeo in Arabia Saudita.

Il canale televisivo saudita beoutQ è stato infatti accusato da beIN Sports, qatariota, di trasmettere in maniera sistematica e pirata le trasmissioni di quest’ultima. Un’accusa molto pesante che va a collegarsi con l’enorme crisi politica fra i due paesi. Al momento non v’è ancora stato un verdetto riguarda alla questione, questa potrebbe però influenzare molto la nostra Serie A data la mole di denaro che ogni Doha spende per acquistarne i diritti.
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