Vittore Beretta ha aperto le porte della storica azienda per celebrare la partnership alla presenza dei vertici delle squadre milanesi: il Presidente rossonero Paolo Scaroni e il CEO Corporate Alessandro Antonello. Durante la conferenza stampa, entrambi hanno parlato della ristrutturazione di San Siro e dell’ipotesi di costruire, insieme, un nuovo Stadio.

San Siro, la scala del calcio
San Siro, la scala del calcio di Fausto Montanari

Paolo Scaroni, Presidente di AC Milan e Alessandro Antonello, CEO Corporate di FC Internazionale Milano, hanno celebrato la nuova partnership tra i due Club e la storica azienda fondata nel 1812. Ad accoglierli, la famiglia Beretta guidata da Vittore Beretta, Presidente di una realtà imprenditoriale che da 8 generazioni porta in tutto il mondo la qualità dei nobili salumi della tradizione italiana.

«Siamo orgogliosi di unirci a Milan e Inter, da sempre due fiori all’occhiello del calcio milanese e internazionale. Condividiamo con loro diversi valori, che sono per noi linfa vitale: spirito di squadra, passione, sacrificio, tradizione e innovazione. Abbiamo iniziato questo nuovo viaggio insieme, ispirati come sempre dalla passione, dal senso di appartenenza e dal costante impegno ed é emozionante vedere San Siro, la Scala del calcio, che si veste anche dei colori della nostra squadra».

(Vittore Beretta, Presidente Gruppo Fratelli Beretta SpA)

Una realtà che vanta oltre 200 anni di storia, eccellente espressione del made in Italy, Fratelli Beretta diventa Official Partner di AC Milan e Official Supplier di FC Internazionale Milano per i prossimi 3 anni con un ruolo sempre più strategico.

«Si tratta di una partnership di prestigio, che unisce due realtà solide e storicamente rappresentative del nostro territorio. Siamo orgogliosi di poter intraprendere un cammino con Beretta che ringraziamo tanto per la fiducia riposta nel nostro Club quanto per la speciale visita di oggi. Sono certo che la nuova partnership si rivelerà vincente».

Ha affermato Alessandro Antonello,CEO Corporate dell’Inter, seguito dal Presidente del Milan Paolo Scaroni:

«Il Gruppo Beretta esprime da oltre due secoli passione, eccellenza, tradizione e innovazione. Sono valori in cui il nostro Club e i nostri tifosi si identificano pienamente. Sono felice che il Gruppo Beretta possa essere a nostro fianco nei prossimi tre anni, è un sodalizio sportivo che incarna il nostro DNA e ci accomuna nel trasferire i valori di Milano e dell’Italia in tutto il mondo».

Valori che entrambe le Società hanno deciso di condividere anche per la loro futura casa.

Uno Stadio Meazza ristrutturato e adeguato ai nuovi standard o uno stadio nuovo per entrambe le squadre?

L’unica certezza è che Inter e Milan hanno presentato una lettera di intenti comuni al Sindaco di Milano per lavorare a un progetto che doti la città di una struttura all’avanguardia. I due club sembrano aver deciso la strada dell’unione e non quella, adottata in passato, di strategie e idee divergenti. La conferma arriva anche dalle parole di Scaroni e Antonello.

«Costruire uno stadio nuovo è più facile che ristrutturarlo». (Paolo Scaroni, Presidente AC Milan)

L’Amministrazione, con in testa il Sindaco Sala, ha sempre visto come preferibile una soluzione comune per le due società. Prosegue Paolo Scaroni:

«Sono convinto che avremo il miglior stadio del mondo. Abbiamo lanciato con l’Inter questo progetto relativo a San Siro e mi arrogo il diritto di aver fatto questa inversione ad U rispetto al fare uno stadio nostro e andare per i fatti nostri, aprendo un progetto stadio insieme. Non abbiamo presentato un progetto. Ma la progettualità complessiva che ci attendiamo: non ci sarà solo uno stadio, parliamo anche di metri quadri complessivi. Ci sono due ipotesi all’interno, che hanno entrambe pregi e punti deboli: ciò che vogliamo dare a Milano è uno stadio efficiente e a livello».

Ci sono da progettare gli spazi commerciali e i servizi da realizzare, su cui bisogna ancora trovare accordi tra le tre parti in causa. Soluzioni di buon senso, questa è la richiesta di Sala. C’è anche l’Olimpiade invernale del 2026: in caso di vittoria, Milano ospiterà la cerimonia d’apertura, avere un impianto nuovo sarebbe la vetrina migliore per la città e per l’Italia. Prosegue Alessandro Antonello, amministratore delegato dell’Inter:

«Dobbiamo cavalcare questo momento e dare a Milano uno stadio pari a quello dei grandi Club europei, sappiamo che ci saranno dei problemi ma siamo convinti che li supereremo. Vorrei smentire che questa sia una gestione difficoltosa, mi sembra che Inter e Milan riescano a gestire molto bene il cambio di colori all’interno dello stadio. Stiamo dimostrando negli anni di saper gestire questo impianto, che ha limiti architettonici: non stiamo pensando a ingressi divisi o entrate separate. Abbiamo firmato un protocollo d’intesa il 23 ottobre, questo progetto prevede il coinvolgimento di advisor importanti: ci vuole tempo, abbiamo presentato un’idea al Comune con cui dobbiamo formalizzare alcuni punti. Quando lo faremo, presenteremo il tutto».

Parlando di conti, il Presidente del club rossonero ha spiegato che gli stadi sono al di fuori del FFP e ha confermato che gli advisor stanno già lavorando al progetto:

«Siamo rimasti molto indietro a livello di stadi rispetto ad Inghilterra e Germania: ora possiamo scegliere le cose migliori. Al Bernabéu ci sono 7 ristoranti aperti giorno e notte, a Milano, capitale del calcio mondiale, dobbiamo fare una cosa fantastica».

Antonello ha concluso illustrando qualche ipotesi sulla futura ristrutturazione di San Siro, che vedrà al centro l’interesse per le famiglie:

«Ci stiamo immaginando una capienza ridotta, la presenza media è attorno ai 60mila posti. Il fatto di contenere il numero non ci spaventa dal punto di vista dei ricavi. Sarà uno Stadio per le famiglie. Oggi abbiamo una tribuna family in cui vengono erogati servizi alle famiglie. La nostra volontà è allargare il più possibile questo settore. Reputiamo che le famiglie siano il tifo pulito che lo sport deve dare. Oggi una partita di calcio è intrattenimento puro, dobbiamo parlare di fan experience».