L’avvocato Sergio Campana, ex centravanti di Lanerossi Vicenza Virtus e Bologna, forte delle sue idee rivoluzionarie e della laurea in giurisprudenza, il 3 luglio 1968 fondò l’Associazione Italiana Calciatori, di cui è stato Presidente fino al 28 aprile 2011. Il 9 maggio dello stesso anno il timone passò nelle mani di Damiano Tommasi, che tutt’oggi mantiene saldo il ruolo di guida dei calciatori italiani.

Dallo Speciale Gran Galà del Calcio 2018, distribuito un mese fa anche a Pitti Uomo.

Parole di Sergio Campana. Foto di Maurizio Borsari.

Nel corso dei suoi primi 50 anni di vita, l’Associazione Italiana Calciatori ha accolto molti dei giocatori più importanti della storia del calcio italiano, che hanno aderito per difendere, più che i propri interessi, gli atleti meno noti, in particolare quelli delle serie inferiori che, altrimenti, avrebbero difficilmente avuto voce in capitolo presso gli organi della Federazione.

Quella dell’AIC è la storia della crescita e dell’affermazione di una categoria, quella dei calciatori, che per cercare una qualificazione giuridica e una promozione umana ha dovuto lottare contro ostilità e pregiudizi duri a morire.

Specialmente nei primi anni, c’è stata la frequenza delle obbligate prese di posizione dell’AIC e dei suoi ricorsi all’adozione di misure “sindacali”, di fronte ai puntuali dinieghi, ritardi, ostruzioni degli interlocutori di turno. Segno inequivocabile che la conquista di ogni diritto, anche il più indiscutibile e sacrosanto, è stata sudata e solo con perseveranza e con convinzione ottenuta.

Non tutti sanno che cosa ci sia dietro alle tante conquiste dell’AIC, dalla previdenza all’indennità di fine carriera; dalle garanzie contrattuali alla sicurezza sociale; dalla rappresentanza nei Collegi Arbitrali al diritto di sfruttare la propria immagine; fino all’abolizione del vincolo a tempo indeterminato e al riconoscimento del diritto di voto, con rappresentanza nel Consiglio Federale, affermata dalla legge Melandri.

Dunque anni e anni di impegno e di lavoro assiduo, duro, oscuro, che anno qualificato il calciatore italiano come il più tutelato da un punto di vista giuridico, economico, morale rispetto agli altri paesi calcistici del mondo.

Non si può certo negare che ci si trovi in un momento difficile. Questa situazione crea necessariamente pressioni e attenzioni particolari, ma offre anche una grande opportunità di cambiamento.

Il calcio italiano sta attraversando un momento difficile, specialmente per quanto riguarda la squadra nazionale. C’è la volontà di uscire dalla crisi e di appoggiare il lavoro del Commissario Tecnico Roberto Mancini. Sta affrontando con grande impegno il suo nuovo ruolo, fondamentale per ricostruire il valore del nostro calcio. Per quanto riguarda gli obiettivi attuali dell’AIC, più di me può e deve parlare il presidente Damiamo Tommasi. É seriamente impegnato a ridare al calcio italiano la posizione che merita. Io posso dire che negli anni più recenti l’AIC è stata seriamente impegnata a difendere le conquiste fondamentali per la categoria, ottenute nella storia con grande volontà e impegno. Ora, dalle nostre controparti arrivano notizie su possibili cambiamenti, vedi per esempio la reintroduzione nel calcio del semi-professionismo.

L’impegno dell’Associazione Italiana Calciatori sarà totale sia nella difesa delle posizioni guadagnate in tanti anni che nella costruzione del nuovo calcio italiano.

Il Gran Galà del Calcio è la serata che celebra il calcio italiano, è la riunione di Natale in cui si incontrano tutte le componenti della grande famiglia del calcio: istituzioni, calciatori e appassionati.

É uno degli avvenimenti più importanti del nostro sport e l’AIC è sempre impegnata a dare a questa celebrazione il giusto valore, sotto tutti i punti di vista.

L’edizione di quest’anno, oltre a cadere durante il 50esimo anniversario dalla fondazione dell’Associazione Italiana Calciatori, arriva in un momento fondamentale per il calcio italiano, soprattutto per le recenti elezioni dei Presidenti della Federazione e delle Leghe, in cui crediamo e nei confronti dei quali offriremo il massimo della collaborazione, nella speranza che tutti insieme si possa dare il via a una nuova era per il calcio italiano