L’Inter ha conquistato il 170° derby della storia di Milano dopo un pirotecnico 3-2 ai danni del Milan. Partita decisamente interessante dal punto di vista dell’aggressività, un po’ meno dal punto di vista tecnico. La squadra di Luciano Spalletti è riuscita a mettere alle corde quella di Gattuso fin da subito, grazie ad un pressing forsennato e alla posizione inedita di Matias Vecino, unico uomo dietro la punta. Il Milan è andato subito in confusione, commettendo anche tanti errori banali, ed è riuscito ad esprimere il suo gioco solamente a tratti, molto brevi. Suso è un fantasma, Rodriguez macchinoso, Kessié appannato e palesemente frustrato – vedi l’episodio con Biglia. L’Inter ha messo la partita sul piano dell’aggressività, riuscendo a gestire bene anche il pressing degli avversari, trovando quindi spazi interessanti per colpire.

Come una fenice, nel segno di De Vrij

Insomma, un’Inter decisamente rigenerata rispetto alle ultime prove, estremamente mediocri e prive di cattiveria agonistica. Come una fenice, è rinata dalle sue stesse ceneri, dai suoi stessi problemi, andando a conquistare 3 punti fondamentali in ottica Champions League. Questa nuova linfa nerazzurra è visibile non solo sul piano del gioco e dell’atteggiamento, ma anche nella coesione di un gruppo che pareva tutt’altro che unito fino a qualche ora prima del match. Il caso Icardi, le polemiche sui social, gli infortuni e le critiche dall’esterno avevano compromesso la serenità di un gruppo che a inizio stagione era candidato a essere l’Anti-Juve. Il culmine di questo declino si è tenuto giovedì sera, con l’eliminazione dall’Europa League ai danni dell’Eintracht Francoforte.

Lo switch psicologico di Lautaro – e non più Icardi – e compagni si può identificare nella figura di Stefan De Vrij. Protagonista in negativo della partita di Europa League con un errore madornale che ha compromesso la partita fin dalle prime fasi, l’olandese ha invertito la rotta, ed è stato uno dei migliori in campo contro i rossoneri. Solido in difesa, calmo quando pressato e marcatore improvvisato. Una partita più che sufficiente, di redenzione rispetto a qualche giorno prima. È anche vero che De Vrij è stato uno dei giocatori più costanti di questa stagione neroazzurra, ma non è comunque facile riprendersi da un errore individuale come quello della partita contro L’Eintracht, soprattutto in un momento così delicato dell’anno. Il gol di De Vrij è il simbolo della rinascita di questa squadra, e vedremo se nelle prossime partire riuscirà a dare seguito a questa prestazione.

Un Milan stanco e frustrato

Il Milan invece torna a casa a mani vuote, acciaccato, stanco e frustrato. La lite tra Biglia e Kessié è la fotografia di una squadra che non ha saputo gestire la pressione di un derby che l’avrebbe consacrata ancor di più. La fase difensiva – uno dei pregi del Milan recente – ha faticato tantissimo, subendo ben tre gol (gli stessi che aveva subito fin qui nel 2019).De Vrij-4 I ragazzi di Gattuso dovranno ripartire in fretta, affidandosi al carisma e allo strapotere fisico di Tiémoué Bakayoko, migliore in campo anche ieri sera, al primo gol in maglia rossonera.

Con la sconfitta della Roma e il pareggio dell’Atalanta, le due milanesi sono apparentemente più tranquille per quanto riguarda il terzo e quarto posto, ma occhio alla Lazio, che deve ancora recuperare il match contro l’Udinese e potrebbe tornare in corsa. La vittoria dell’Inter in questo derby ha accesso ancora di più – in caso non vi divertisse – la lotta per la Champions League.