Il punto sul calcio brasiliano di Fabio Perfetti, blogger, opinionista e profondo conoscitore del campionato più suggestivo del mondo.

Gianluca Drammis

Brasile e Brasileirão: l’amore più grande di Fabio Perfetti, anima del progetto “Futbol Sudamericano”, che partito dal web si è diversificato sui vari social. Abbiamo incontrato Fabio che ci ha raccontato del suo amore per il Sudamerica e dei futuri talenti che usciranno dal Brasileirão con un occhio a Gabigol e la Next Generation.

Il campionato brasiliano è appena terminato: qual è stata la più grande sorpresa e quale la più grande delusione?

Il Fortaleza è stata una sorpresa davvero importante. Parliamo di una squadra neopromossa che puntava alla salvezza è che invece guidata da Rogerio Ceni si è qualificata per la prima volta nella sua storia alla Copa Sudamericana. Una prima volta più triste quella del Cruzeiro che retrocede e dovrà debuttare in serie cadetta.

Gabigol è l’ultimo dei casi che ha infiammato il mercato, cosa pensi dei talenti che si spostano dal Brasile all’Europa? E perché non sempre riescono ad esprimersi al meglio?

Non esiste una risposta. Il calcio non è una scienza esatta. In questo caso parliamo di ragazzi che tutto un tratto vanno a vivere a 10.000 km di distanza da casa, in un altro continente, un’altra cultura e un altro calcio. Tutto si riduce a come il ragazzo affronta l’esperienza e a come si adegua. Il fallimento Gabigol deriva da problemi extracampo ma non deve mettere in ombra un paese che sforna talenti come il pane, senza eguali al mondo.

A proposito di talenti…facciamo tre nomi: chi saranno i fenomeni del futuro?

Difficile fare solo tre nomi, così come è difficile rispondere dopo le premesse precedenti. Però se devo dirne tre cito Gabriel Veron, che si è messo in luce con il Brasile Under 17, Lincoln, grande promessa del Flamengo e Pedrinho, stella del Corinthians. Potrei nominarti anche Gaich in Argentina, la nuova stella del San Lorenzo, Paulinho del Bayer Leverkusen e mille altri.

Quale margine di crescita ha il Brasileirão? E perché è così poco seguito dagli europei?

Molto ampi, soprattutto per il potere economico delle squadre brasiliane rispetto al resto del Sudamerica. Basti guardare le ultime due sessioni di mercato del Flamengo: De Arrascaeta, Filipe Luis, Rafinha, Gerson, Gabigol. Stellare. Gli europei tendono a snobbare il calcio sudamericano ritenendolo tatticamente inferiore ed oggettivamente lo è. La sentenza Bosman ha favorito uno squilibrio tecnico a favore dei ricchi club europei che difficilmente riporterà le cose indietro di qualche anno, quando i club sudamericani battevano spesso i club europei nelle competizioni intercontinentali.