Giorgio Rocca non è un calciatore, ma uno sciatore, e se siete finiti su Soccer Illustrated perché siete infoiati di calcio, forse non lo conoscete. Se parliamo di sci e sport sulla neve, dopo Alberto Tomba, il più famoso è lui. L’abbiamo incontrato in veste di testimonial alla presentazione dello zaino LevelUP. Ovviamente non potevamo che parlare di calcio.

Giorgio Rocca e Level: com’è nata la collaborazione con Level?
Mi è piaciuto il prodotto e il progetto, ci credo perché sono uno che usa lo zaino, e penso che avere qualcosa sulle spalle, in questo periodo storico in cui siamo tutti al cellulare, ti semplifica in modo utile la vita.
Sei mai stato antisportivo?
Essere antisportivi è essere sleali tipo doparsi e quindi barare. Su questo aspetto sono sempre stato super corretto e ritengo che se ho vinto e i miei avversari sono anche dopati, sono dei pirla. Per fortuna faccio uno sport dove la parte tecnica è molto importante. Se sono stato antisportivo è successo magari quando ero secondo e speravo nella caduta del primo, ma penso che sia un riflesso umano.
Cosa hai detto quando sei caduto alle Olimpiadi di Torino?
Porca trota speriamo che sia un sogno… invece poi ho sentito sulla faccia sciogliersi la neve e poi ho pensato: cazzo è vero. Ho sentito poi il silenzio attorno a me e con tutte le persone che c’erano, è stata un’esperienza difficile da spiegare.

Da 1 a 10 quanto pensi che siano delle fighette i calciatori?
Eh purtroppo tanto, perché è un contesto proprio da fighette. Li ho potuti frequentare in un allenamento di calcio e davvero si comportano da bambini. I miei figli che adesso alleno insieme ad un gruppo di ragazzini di 8-12 anni, forse si comportano in modo più maturo. Perché sono serviti e riveriti, guadagnano un sacco di soldi e vivono in un contesto ovattato dove la realtà probabilmente nemmeno sanno dove sta di casa. E non sono tutti così, per fortuna, perché in molti si stanno guardando attorno per un futuro da dopo calciatori, ma guadagnano talmente tanto che se sono bravi ad amministrare i soldi non hanno bisogno di lavorare dopo.

Che squadra tifi?
Sono simpatizzante per il Milan, però ultimamente sto frequentando un po’ l’ambiente juventino. Nel museo della Juventus c’è una mia tuta da gara, sono andato alla presentazione del nuovo logo Juve…

TI piace?
No… pensa che ho due figli che sono appassionati della Juventus e mi hanno chiesto “che cos’è quella roba lì?” perché lo scudetto come rappresenta un po’ tutte le squadra, mentre questa sembra una cosa molto più innovativa che però fa fatica ad entrare nel cuore di un appassionato vero.

Se tu fossi stato un calciatore?
Forse Del Piero, perché mi piace molto come sportivo. L’ho conosciuto, è un uomo con i piedi per terra. L’ho frequentato perché abbiamo lo stesso sponsor. Lo seguo su Instagram, lo seguo sui social. È uno vero. Lo conosco poco, è vero, ma è questa l’impressione che mi da. Se no anche Maldini o Buffon, sportivi magari più maturi che sanno pesare un po’ più le cose e sanno essere più umani.