Daniel Pablo Osvaldo ha mandato a cagare il calcio giocato a soli trent’anni. Non lo ha fatto per problemi fisici, no-no: era semplicemente stufo del mondo del calcio. Insomma, si era rotto le palle. Come se il calcio fosse un’edizione di Sanremo degli ultimi anni – senza canzoni autentiche e autori validi – Osvaldo ha preso il telecomando e ha spento tv e ambizioni calcistiche.

L’ex attaccante di Roma e Juve passa all’Inter nella stagione 2014-2015, e dopo un primo periodo pacioso, arriva quel gestaccio nei confronti di Icardi, durante il derby d’Italia. Il club nerazzurro decide di metterlo fuori squadra, ché Icardi non si tocca (immagino le proteste della moglie Wanda, il Marito Brand va tutelato…).
A febbraio Osvaldo rescinde il contratto con l’Inter e torna in patria, nello spogliatoio del Boca, poi ancora in Europa, al Porto, ma le sue prestazioni sono da partitella a calcetto con gli amici dopo la fumata di un veliero. Passato qualche mese, si rende conto che è meglio appendere gli scarpini al chiodo, e attaccare un jack alla chitarra.

Osvaldo, da calciatore a musicista

Fox Sports lo intervista per sapere come se la passa, e lui risponde di essere felice della sua nuova vita: “Non ho problemi a parlare di calcio. Mi ha dato tutto nella vita ed è stata una grande passione. Ho amato giocare a calcio e averlo fatto anche con la maglia del Boca, il club del mio cuore. Ma negli ultimi anni mi sono accorto che non era il mio mondo. Il calcio mi ha fatto guadagnare tanto, ma non è tutto nella vita. Mi sono reso conto che mi rendeva infelice e ho deciso di dire basta. Il mondo del calcio non mi ha mai capito e ultimamente non riuscivo più a sopportarlo. Adesso invece sto bene e sono sereno perché mi sto dedicando a ciò che più amo, la musica. Sono finalmente felice. Ogni volta che salgo sul palcoscenico mi rendo conto che è ciò che voglio veramente”.

Pablo Osvaldo
Pablo Osvaldo

Ci sta: c’è chi si fomenta per una rovesciata, c’è chi gode con il feedback di una testata valvolare, e c’è chi lecca i rospi per un po’ di bufotenina. Personalmente, non ho niente da dire sulla sua scelta, la musica è in grado di curare quasi tutto, anche la realtà. Io, ad esempio, sono arrivato ad odiarla la musica, e per questo spero di non poterne mai fare a meno.
Criticare le scelte di vita degli altri non ha alcun senso. Il 90% dei critici “austeri, militanti severi” è gente di merda. Sono dei frustrati che si nutrono di invidia quotidiana e ostie domenicali. Accettare la propria condizione è l’unica via possibile per cambiarla e non morire in piedi. La consapevolezza: “ecco l’agnello di Dio che toglie i peccati del mondo”.

Icardi avrebbe dovuto passare quella palla e se l’avesse fatto Osvaldo avrebbe lasciato il calcio lo stesso?

Disse un maestro: “Prima di tutto dovete rendervi conto che nessuno può provare la vostra esistenza, perché l’esistenza deve essere confermata da voi, per prima cosa. La vostra esistenza e la vostra conoscenza procedono da voi stessi. Non provenite da nessun luogo, non state andando da nessuna parte. Voi siete esseri senza tempo, siete consapevolezza”.
E poi, tralasciando per un attimo la decisione di Osvaldo di mollare il calcio, nel rivedere quell’azione di gioco di due anni fa allo Juventus Stadium, chi ha il coraggio di dire che ha sbagliato ad incazzarsi? Icardi doveva rischiare il passaggio, perché se non rischi non sarai mai il campione che vorresti essere. “E a culo tutto il resto”.