Lazio-Milan, amarcord di un trionfo dello spettacolo

Stasera Lazio e Milan si riaffrontano per l’ennesima volta, i campioni sono cambiati e anche il ricordo di quella partita giocatasi ormai 18 anni fa inizia a svanire, e in chi, come me, non ha vissuto sulla propria pelle l’attesa per conoscere il risultato di una partita con tanta qualità e voglia di vincere, sembra ormai un miraggio se paragonato alle stagioni attuali, dove il calcio italiano ha appena ripreso timidamente ad acquistare grandi giocatori e a competere per i grandi traguardi europei. Eppure in un’ormai lontano 3 ottobre del 1999 la Lazio sfidava il Milan, fresco campione d’Italia dopo aver soffiato il titolo proprio ai bianco-celesti, in un match che vedeva impegnati giocatori del calibro di Serginho, Shevchenko e Weah per il Milan mentre la Lazio schierava Simeone, Salas e Veron; è proprio quest’ultimo che apre le marcature al 18esimo minuto, dopo un assedio che aveva tenuto costantemente sotto pressione l’allora giovanissimo portiere del Milan Abbiati. L’assedio della squadra capitolina non si ferma ma inizia a battere più forte che mai ma, al 35esimo Mihajlovic butta nella propria porta il pallone dell’1 a 1, un minuto dopo però il portiere rossonero replica l’errore del serbo segnando un’autogol che vale il 2 a 1 che dopo appena 2 minuti si trasformerà in 3 a 1 grazie ad un colpo di testa del bomber cileno Salas. Le sorprese di questa partita però non finiscono qui, perchè con 3 reti il futuro pallone d’oro ucraino porta il Milan addirittura sul 4 a 3, risultato infine salvato all’ultimo sempre da Salas che non accetta la sconfitta e la butta dentro al 78esimo, siglando il definitivo 4 a 4. La Gazzetta titolerà poi: ”

“L’Olimpico applaude tutti. Un 4-4 straordinario fra Lazio e Milan: nessuno meritava di perdere. Otto gol, parate straordinarie di Abbiati, una tripletta di Shevchenko, una doppietta di Salas, un grande Veron, emozioni continue per 90 minuti. Lazio e Milan hanno regalato uno spettacolo da ricordare”.
Continua la “rosea”: Poco importa quale sia il risultato finale, ha valore relativo il giudizio su chi abbia più meriti e chi meno: di fronte a una partita come quella di ieri sera all’Olimpico il primo sentimento è di rimpianto. Perché prestazioni come quelle che hanno messo in scena sia la Lazio, sia il Milan sono così rare? Partite che entrambe le contendenti vogliono vincere e giocano a viso aperto; partite che si bevono in un sorso solo e lasciano tutti col fiato sospeso; partite in cui la cronaca degli spunti salienti riempie un intero taccuino; partite che sono una vetrina sontuosa di tutto ciò che di meglio il calcio può produrre. Il 4-4 finale favorisce l’Inter se scendiamo in bassa contabilità di classifica, ma Lazio e Milan possono andar giustamente fiere di questa loro gara, perché si sono riproposte entrambe come grandi protagoniste d’un campionato che si prospetta straordinario.

Non possiamo sapere che cosa ci riserverà la partita di stasera, la speranza però è che abbia anche solo un briciolo di quella grinta e quella competitività che ebbe 18 anni fa e che sia una partita dove anche giocatori più modesti possano trasformarsi in stelle brillando e facendoci divertire, riportandoci così a quella che è la vera dimensione del calcio, ormai incatenato alla paura di perdere.
Gazzetta Lazio-Milan