Due scuole di pensiero diametralmente opposte che hanno segnato anche il calcio attraverso 2 grandi campioni. Calciatori e politica vanno quasi sempre a braccetto.

Di Canio, l’uomo di destra

Cominciamo questa analisi su calciatori e politica dalla storia di Di Canio con la destra italiana: inizia nel lontano 1987 quando, appena entrato a far parte delle giovanili bianco celesti, inizia a frequentare il gruppo degli Irriducibili, gruppi della tifoseria laziale che con gli anni si contraddistinguerà sempre di più per idee politiche di estrema destra. Da quel momento in poi il futuro di Paolo verrà contraddistinto oltre che da giocate sopraffine e gesti di estremo fair play, come quello avvenuto mentre militava per gli Hammers in cui blocco il gioco per soccorrere il portiere dell’Everton infortunato, anche da una sempre più accesa manifestazione del proprio credo politico.
Ne è un esempio il derby del 2005 fra Lazio e Roma quando, a fine partita, Di Canio salutò la sua curva con il saluto romano, venendo poi condannato a 10’000 euro di multa, ciò però non fermo il giocatore laziale che sempre nel 2005 ripeté tale saluto durante la partita contro il Siena. Altro caso, più recente, in cui Paolo è salito agli onori di cronaca è stato quando, durante la trasmissione del suo programma su Sky, si è intravisto il tatuaggio con la scritta “DVX” che ha spinto la piattaforma televisiva a sospenderlo per qualche mese.
C’è da dire però l’idolo degli Hammers si è sempre dichiarato “fascista si, ma razzista no“, dichiarando più e più volte di non aver alcun problema con nessun tipo di minoranze e condannando in toto l’adozione delle leggi razziale da parte di Mussolini. Non poteva comunque mancare in questa lista dei calciatori più attivi in campo politico.Di Canio Duce
 

Lucarelli e l’amore per Che

Dalle idee politiche del tutto opposte è Cristiano Lucarelli che, cresciuto in una Livorno da sempre rossa, si è forse fatto notare per la prima volta in serie A mostrando ai propri tifosi una maglia con l’effige del mai dimenticato Che e che ha contraddistinto la sua carriera proprio per scelte politiche forti, come quando nel 2003 scelse di lasciare il Torino, allora in serie A per il suo Livorno dichiarando “Una spesa per me, un regalo. Ci sono giocatori che si fanno la Ferrari, lo yacht. Ecco io con questi soldi mi ci sono comprato la maglia del Livorno.”.
Altro episodio, questo in analogia con il suo collega dalle idee opposte, è stato il saluto con il pugno chiuso indirizzato ai suoi tifosi nel 2005 all’incirca negli stessi giorni del saluto romano di Di Canio, tanto che fu fatta anche un’intervista dalle Iene poco prima di Lazio-Livorno. Nel corso degli anni Cristiano non ha mai smesso di supportare le proprie idee, unendo anche un talento calcistico fuori dalla norma che gli ha permesso di vincere sia nel campionato italiano, dove nel 2005 vinse il titolo di capocannoniere, sia in campo internazionale, arrivando a conquistare una coppa Intertoto e una coppa di Spagna con il Valencia.
Lucarelli pugno chiuso
Forse è una speranza di un sognatore affamato di ideali e di personaggi in grado di rischiare per difenderli, ma il mio sogno è che nel corso degli anni gli sportivi siano sempre più legati a quest’ultimi piuttosto che ai soldi o alla paura di perdere tutto per dichiarazioni sbagliate.
Ovviamente ci sono idee che condivido decisamente di più rispetto ad altre, ma è importante una partecipazione più forte ai grandi temi sociali , in modo che anche i più giovani e la gente comune possa opporsi a situazioni ingiuste o impari che purtroppo accadono ogni giorno in diverse parti del mondo.