Maurito Icardi, prodezze e follie di un ragazzo argentino che ha sconvolto l’Italia. Il 19 febbraio compie 24 anni e gioca già come un veterano, capitano dell’Inter e bomber di infinito livello.
Mauro Icardi: campione fin da subito
Ci sono giocatori che impiegano del tempo per affermarsi, alcuni come Zampagna riescono ad intravedere la serie A solo a 30 anni, altri magari inseguono questo traguardo per tutta la vita, lasciandoselo sfuggire proprio sul più bel bello. Non è questo il caso del capitano dell’Inter, Mauro Icardi.
Una carriera spumeggiante che lo ha visto esordire in A a soli 19 per poi non lasciare più quel campionato che lo ha coccolato sin dal primo giorno, senza lasciarlo mai più. Un traguardo dopo l’altro e poi quella doppietta alla Juve con la maglia della Samp che lo eleva a giovane talento, poi una concorrenza spietata sul mercato con l’Inter che beffa il Napoli sul più bello, il resto è storia. Capocannoniere dell’inter nel 2015 e capitano nello stesso altro, un gol dopo l’altro fino a diventare uno dei giocatori con la valutazione più alta in circolazione.
Mauro Icardi: amato in campo e odiato fuori
Se sul campo Maurito rimane un giocatore fantastico e dal potenziale pressoché infinito, questo non si può dire della sua vita privata, l’amore infinito e mai nascosto per la moglie del suo compagno di squadra Maxi Lopez che l’ha portato alla condanna da parte di tutto il mondo calcistico e in particolar modo da parte del Pibe de Oro che su di lui non fece sconti: “Icardi non è della famiglia del calcio.”.
E poi le liti con la Curva e l’uscita troppo presto della sua biografia mai particolarmente apprezzata per alcuni passaggi scottanti. Alla domanda del nostro inviato sul perchè scrivere un libro rispose: “Per me è un piacere tirare fuori aneddoti della mia vita per farmi conoscere davvero dalla gente, dai tifosi. Per far comprendere chi sono, perché mi vedono solo in campo o in tv. Così la gente mi può conoscere”.
L’attaccante argentino continuò e affermando “i soldi mi hanno cambiato la vita ma non hanno cambiato la mia testa. Non sono un top player, faccio solo il mio lavoro, segnare”.
Quello che la nostra redazione non può fare a meno di augurarsi è che il suo talento possa non fermarsi mai (magari cambiando squadra) e magari dedicarci un gol proprio oggi che gioca contro il Bologna, tanti auguri ancora Maurito.