Alle volte si è costretti a tradire, forzati da incubi che sono più grandi di noi. Proprio quello che è successo a Fabio Quagliarella. Ecco cosa è successo.

L’incubo di Fabio Quagliarella

L’incubo di Fabio Quagliarella inizia nel 2009, quando inizia a ricevere delle lettere anonime che lo accusano di affiliazione alla camorra e pedofilia. Il giocatore azzurro è spaventato e non sa come reagire, intanto anche il padre inizia a ricevere queste inquietanti lettere.
È l’inizio dell’abisso. Da lì in poi il giocatore di Castellammare sarà costretto ad abbandonare la propria terra, spinto frall’altro dallo stesso Napoli. Ma il buon Fabio non ha mai dimenticato quella vicenda, il dolore che soffre ancora oggi a rivivere quelle emozioni è papabile. Nell’intervista alle Iene che ha scoperchiato il vaso di Pandora si vede. Non è lui, non è quel giocatore cinico sotto porta e capace di grandi prodezze. È solo, solo contro una forza più grande di lui, con la quale sente di non poter combattere, di essere inerme.

Mille interrogativi: una carriera compromessa?

Mi ricordo di come è andato via da Napoli, erano appena finiti i disastrosi mondiali sudafricani. La gente lo amava, ogni giorno spuntavano fuori canzoni su di lui, cuore partenopeo. Poi un lampo e Fabio si ritrova a Torino, a giocare per la squadra da sempre odiata. Io sono uno che da sempre odia i tradimenti, specialmente quelli fatti alle spalle, ma ora non riesco ad odiarlo.
Non è giusto. Sembrerà una paraculata, un saltare sulla barca del più popolare del momento. Non è così, io che sono di origine partenopea so qual’è l’attaccamento che Napoli e i suoi abitanti generano. Non si può fingere in questi casi. Onestamente però dalla vicenda rimango sorpreso, perchè secondo me tutti ci animiamo con uno scopo, perchè mai sprecare soldi e tempo solo per far del male ad un amico ? Perchè rovinargli la vita fino a questo punto mandandogli addirittura delle bare a casa con la propria faccia sopra ? Probabilmente sono cose che non si capiranno mai.

Fabio Quagliarella
Fabio Quagliarella bacia la maglia del Napoli

Se tornassimo al passato: Napoli nel cuore di Fabio

A gusto mio però Fabio si è ancora una volta dimostrato un uomo d’onore, prendendosi a malincuore l’odio da parte dei suoi tifosi. Non cercando di giustificarsi subito, perchè lui è andato proprio alla Juve, va ricordato anche questo. Alla fine dell’intervista gli chiedono se tornerebbe al Napoli.
Sarebbe bello, sarebbe un sogno forse, ma Fabio non è un uomo da contentino, sa che gli azzurri hanno un tasso tecnico più alto. Sarebbe bello però, la prossima volta che torna a Napoli, che la curva lo omaggiasse come l’eroe che era, ricordandosi i tempi in cui correva sotto la curva, con addosso l’unica maglia che ha mai baciato, quella della sua squadra.