Fabio Quaqliarella ha svelato tutto il dietro le quinte del suo prematuro addio da Napoli. Dietro c’era un problema più grande di tutte le polemiche calcistiche, e l’attaccante napoletano ha spiegato tutto in una commovente intervista mandata in onda ieri a Le Iene.

Lettera di scuse a Fabio Quagliarella da un tifoso del Napoli

“Caro Fabio, io sono un tifoso del Napoli, e ti chiedo scusa. Io sono uno di quei tifosi che mentre l’Italia usciva dal Mondiale in Sudafrica nel 2010, festeggiava per quel tuo favoloso pallonetto contro la Slovacchia. Un gol che non servì a nulla per la squadra di Lippi, ma che, ancora una volta, dimostrò il tuo enorme valore. Capirai dunque quanto possa esser stato difficile vederti indossare la maglia della squadra che più odia ogni napoletano. Non capivo, e non potevo capire. Pensavo tu fossi un mercenario dei tanti, pensavo che fossi come tutti gli altri calciatori di oggi (vedi Higuain). Ma dimenticavo quel particolare della maglia, perché quello parla d’amore. Durante il servizio andato in onda a Le Iene ho fatto ciò che il tuo amico ha consigliato: sono andato a vedere i tuoi gol, e mai una volta hai baciato una maglia diversa da quella azzurra. Io ti chiedo scusa, perché sono stato superficiale. Quando sei tornato al San Paolo ti ho insultato senza pietà, e oggi mi vergogno di questo mio comportamento, ma ti chiedo di capirmi. Sono felice solo di una cosa, di ciò che questa storia può insegnare. In qualche modo, vedi, il segno l’hai lasciato: non giudicare mai nessuno senza sapere prima davvero tutto. Noi con te ci siamo dimenticati questa buona prassi e, come sai, quando si tratta di calcio, diventiamo accecati dalla passione, e in questo caso dall’odio. Ora che sappiamo tutto, chiediamo a te di scusarci. Te lo chiedo io in prima persona: SCUSA. Se fossi in De Laurentiis alzerei il telefono e ti inviterei in tribuna d’onore per la partita Napoli-Real Madrid. Quel pallone che ti hanno tolto mentre stavi per fare il goal più bello della tua vita, puoi calciarlo ancora. Magari non in campo, ma nel Napoli e per il Napoli. La carriera di un calciatore è sempre breve, ma questa città e questa squadra, hanno bisogno di amore e di persone appassionate come te. E tutta questa passione puoi trasmetterla ancora. Per questo se fossi in De Laurentiis farei di tutto per farti tornare a casa. Il tuo posto è vicino alla tua famiglia a Napoli. Il tuo posto è tra la gente che ti ama e che ti chiede scusa”. [Fulvio Aniello]