Sai quando la notte ti addormenti e sogni che tutte le cose ti vadano bene e poi al mattino tutto svanisce, riportandoti alla dura realtà? Ecco questa è stata Barça-Psg.

Uno strano inizio

Sono le 20.45 e inizia Barça-Psg, tutti sono abbastanza dubbiosi nel vedere questa partita. “Sarà una partita giocata solo in difesa” – “Che senso ha mettere un attaccante? Io Cavani lo terrei solo in panchina”. Queste sono le frasi che circolano, con i relativi sfottò. La partita non dovrebbe offrire nulla di più che una timida marcia trionfale dopo il successo dell’andata. Eppure qualcosa cambia. Dopo 3 minuti segna Suarez, il risultato non impensierisce ancora nessuno, anche perché 4 gol sembrano decisamente troppi da recuperare in ogni caso, specie contro una squadra che quei 4 te li ha fatti appena 2 settimane fa.
Camp Nou
Eppure nei tifosi Blaugrana aleggia qualcosa d’impercettibile, forse una tenue speranza, forse di più. Dopo 35 minuti però c’è il raddoppio, ancora troppo lontani, qualcosa però continua a crescere. I parigini iniziano ad avere anche loro qualche piccola sensazione, stavolta però è diverso. Non è speranza, è terrore. Sembra un romanzo di Lovecraft, quando i mostri iniziano a crescere piano piano, frutto di un climax ben studiato per aumentare i dubbi nel lettore. Il mondo sembra non farci troppo caso. Sono solo 2 gol, vedrai che al ritorno in campo il Psg non li fa più passare. Da lontano sembrano frasi di buon senso, da vicino però si nota un fremito, quasi come se si forzassero di crederci per davvero.

L’incubo prende forma

Al 50esimo subito calcio di rigore su Neymar e Messi trasforma. 3 a 0. La tensione cresce, per la prima volta si sente davvero che i blaugrana potrebbero farcela. I tifosi del Psg sono al limite di una crisi di nervi, stanno guardando un mostro che inizia a manifestarsi, a farsi più coraggioso, a prendere spazio nella loro testa. Sempre con più forza, sempre più velocemente.
Al 62esimo Cavani segna il 3 a 1. Le speranze tornano e sembrano calmarsi tutti. Ora il Barcellona ha bisogno di 3 gol per passare, difficile pensare ad una rimonta in 30 minuti. I parigini con la testa pensano già alla prossima partita, non si curano degli altri, non c’è bisogno. Torna l’ottimismo e la voglia di scherzare, la paura sembra ormai andata e ci si inizia a complimentare con i catalani per lo spavento ricevuto. Nessuno però guarda gli occhi di Neymar, il vero mostro, ancora assetato di sangue, ancora affamato di pura paura.
Neymar

Il mostro parla brasileiro

All’87esimo la partita è ormai finita, si inizia a chiedere a gran voce il fischio dell’arbitro. Qualcosa però si agita nel brasiliano più amato della Catalogna e un minuto dopo viene fuori. Punizione e 4 a 1. I parigini adesso iniziano davvero ad urlare, vedono una sagoma lontana che si avvicina sempre più velocemente, in maniera inarrestabile. Chiedono continuamente a gran voce il fischio arbitrale. “È finita, fischia arbitro dai !”. Gli urli che prima erano sicuri e spavaldi iniziano a diventare lamenti ogni secondo che passa. Dopo 2 minuti Marquinos sfiora in area Suarez che prontamente si butta per terra. Calcio di rigore. Tutto il Psg va a protestare: “Quel rigore non c’è ! Arbitro si è buttato ! NON C’È !”.
A nulla valgono le proteste dei francesi davanti ad un Neymar che si lecca i baffi. Il sapore del sangue lo elettrizza, la paura dei parigini lo mandano in estasi. Tira lui il rigore: 5 a 1. Tutto lo stadio incita a gran voce, bisogna matare il toro. Anche il portiere del Barça si trasferisce in area di rigore. Tutto il Camp Nou rimbomba come un richiamo infernale, vogliono la testa del loro avversario, vogliono il 6 a 1. L’arbitro assegna 5 minuti di recupero. Gli uomini di Emery ormai sono nel panico più totale. Sentono che l’incubo li sta inghiottendo, sempre più profondamente e senza via di fuga. L’allenatore basco ha gli occhi fissi sul cronometro e prega, prega che la partita finisca subito. Al 94esimo i francesi riprendono coraggio: “È finita, dai fischia arbitro. ARBITRO !”. Neymar però lo sente e aspetta l’istante giusto, vuole godersi appieno ogni istante di terrore. Al 95esimo dà una palla filtrante a Sergi Roberto. 6 a 1. Barça ai quarti, Psg a casa.

Barça-Psg
Sergi Roberto dopo il gol del definitivo 6 a 1

Un rientro turbolento

Mentre in catalogna festeggiano, i francesi tornano a casa. Hanno vissuto un’esperienza ai limite del normale, nessuno vuole parlare. Il silenzio avvolge completamente tutto l’aereo, cercando di vedere sagome amichevoli nel cielo nero, ma scovando solo inquietanti ricordi dell’esperienza appena vissuta. La tensione è ancor più evidente una volta atterrati a Parigi, i giocatori prendono subito le loro macchine e tornano a casa. Nella speranza di dimenticar tutto il prima possibile. Degli ultrà però fermano Thiago Motta, sono arrabbiati, vogliono sfogarsi. Han scelto la notte sbagliata però. Appena gli ricordano la serata l’oriundo impazzisce e investe un tifoso. Con gli occhi ancora pieni dell’incubo, incapaci di ragionare, incapaci di cancellare la visione del mostro.
Barça-Psg