Tempo fa aleggiava nell’aria l’idea di una Super League, sembrava un’idea folle, gli ultimi risultati in Champions però sembrano dire il contrario.

Una giornata senza prigionieri

Quella di questa settimana è stata un ecatombe senza fine per squadre come Napoli, Arsenal e Psg. Sconfitte atroci e con risultati impensabili. Si parte dalla notizia più fresca come Barcellona-Psg per passare a partite meno celebri come Borussia-Benfica in cui il risultato dell’andata è stato letterlamente stato fatto a pezzi, generando frustrazione e sconforto nei tifosi delle sconfitte.
Inizia a crescere sempre più forte l’idea che gli altri siano troppo più forti e pur facendo mille partite al massimo dell’entusiasmo non sia più possibile pareggiare il gap. Fossero squadre a basso budget non sarebbe questo dramma, il problema vero è che difficilmente questi club spendono meno dei loro cugini più forti, raccogliendo però solo le briciole.
Addirittura per molte squadre è ormai meglio capitare in Europa League che in Champions visto che almeno nela prima hanno chance di vittoria, qualcosa di paradossale.

L’idea di una Super lega diventa invitante

A conti fatti l’idea di una Super League, ventilata ormai da molti anni, diventa un progetto sempre più interessante ed affascinante. Un palcoscenico sempre più ampio per dei club che altrimenti sono inarrivabili. Altra cosa da non sottovalutare è la possibilità che in questa competizione possano davvero aggiungersi club di tutto il mondo, facendo si che nuovi campionati come la Chinese Super League o la Brasileirão possano avere ancora più visibilità.
Il guadagno ci sarebbe per tutti, aumentando anche l’autostima delle singole squadre e creando più facilmente dei presupposti per vincere. Si perchè ponendo un ulteriore livello fra le buone squadre che girano in Europa League e i “Super club” della Champions quali Bayern, Real etc… si creerebbe un ulteriore cuscino, favorendo così lo sviluppo di queste ultime, magari ponendo premi più grosse rispetto a quelli destinati ai sopracitati top club.
Altra cosa interessante sarebbe il conseguente rilancio del Mondiale per club, mai entrata concretamente nei cuori dei tifosi ma che così facendo potrebbe assumere una nuovo livello e diventare un qualcosa di interessante e appetibile per grandi sponsor, finora affascinati a malapena dalle competizioni europee e dalla Libertadores.
Champions League e Super League

I lati negativi sono dietro l’angolo

Ovviamente mettendo una nuova sorta di Champions gli sponsor dell’Europa League potrebbero abbandonare in blocco quest’ultima, in favore di una nuova e rivisitata coppa europea.
Altro lato negativo per gli sportivi “vecchia scuola” potrebbe essere che così facendo non sarebbe davvero più possibile assistere a sorprese inaspettate come il Borussia qualche anno fa o l’Atletico, club sempre al limite fra l’essere effettivamente considerati grandi o i più forti della seconda fascia.
L’ultimo problema potrebbe essere quello relativo all’ulteriore prestigio che i top club potrebbero assumere rispetto ad altri quale il Napoli che tutt’oggi fanno fatica ad acquistare star assolute, creando un circolo continuo in cui le squadre più forti potrebbero rimanere sempre le stesse, senza riuscire ad avviare nuovi cicli.

L’NBA come modello

Il campionato forse più simile a questa ipotetica lega è l’NBA, che potrebbe già da sé considerata una sorta di Super League del basket e nella quale questi problemi sono già stati affrontati. Il draft è decisamente troppo lontano dalla realtà calcistica ed in particolar modo da quella europea, la gestione dei risparmi invece è molto interessante e potrebbe essere messa al servizio di questo nuovo progetto.
In sostanza le squadre non possono spendere più di un tot. che viene deciso ad inizio stagione e che è uguale per ogni club, le uniche eccezioni riguardano 3 giocatori che possono superare il tetto salariale massimo consentito. I team che superano il massimo per troppo tempo sono costrette a pagare una multa a tutte le altre squadre che invece non hanno superato tale limite, contribuendo così alla competitività del campionato.
Altra caratteristica interessante è la possibilità di ingaggiare solo un massimo di 3 “top player” a stagione, proprio per questo motivo squadre come i Warriors sono costrette a fare acquisti di secondaria importanza, affinché il gap fra i vari club possa ridursi sempre di più.
Non sappiamo se la strada da percorrere sia quella di una Super League, di certo però le cose non possono andare avanti come hanno fatto finora. Troppo netto è il distacco fra un Napoli e un Real Madrid della situazione, creando pochissime aspettative in un torneo internazionale come la Champions che dovrebbe avere come scopo anche quello di mostrare al mondo futuri campioni e leggende, creando un ciclo continuo che sappia rinnovarsi nel corso degli anni.