Dal Bar Lencioni al Divin Codino, il divario sembra incolmabile. Eppure, per chi ama questo sport e in giornate infrasettimanali indossa ancora gli scarpini in partite alla moviola con gli amici nonostante la pancetta, quel rotolare di pallone sembra far dimenticare ogni distanza dagli Dèi del calcio, ai quali si immedesima fino all’istante in cui è necessario l’intervento del defibrillatore.

Così è nato il Torneo di Viareggio, che prende il via oggi nella sua 69esima edizione. Fondato nel 1947 da un gruppo di appassionati, capitanati da Torquato Bresciani, ha visto sfilare negli anni i migliori giovani talenti . Tra i quali, appunto, Roberto Baggio.
L’idea era semplice: una sfida cittadina con squadre rionali rappresentate da bar, da sempre luogo di ritrovo e aggregazione sociale. La prima vittoria è del bar Lencioni che si impose contro il bar Fattore per 3-0. Ma è due anni dopo che il torneo viene strutturato e parte ufficialmente come “Coppa Carnevale”, si allontana dai banconi dei bar è diventa più professionale.
Il Torneo di Viareggio inizia nel 1949 con dieci club. Due francesi: Olimpique Nizza e Rapid Mentone, una Svizzera: il Bellinzona, sette italiane: Fiorentina, Lucchese, Lazio, Sampdoria, Milan più due rappresentative di Viareggio e Livorno. E’ il Milan a mettere la prima firma sul torneo.

Ma andiamo a conoscere qualche curiosità, che riguarda molti protagonisti odierni del calcio “dei grandi”. Non solo giocatori. Anche gli allenatori hanno sfruttato questo trampolino.
Nel 2003, per esempio, Gian Piero Gasperini alla guida della Primavera della Juventus nella 55esima edizione superò nella finalissima lo Slavia Praga per 1-0 con rete del fantasista svizzero Chiumiento.
Mentre fra i tecnici che hanno guidato la Nazionale italiana, solo uno può vantare un successo come tecnico.
Si tratta di Cesare Prandelli, che nel ‘93 guidava la Primavera dell’Atalanta: doppia finale contro il Milan, la prima finì senza reti, la seconda 2-0 per gli orobici.
Stupisce, poi, se si pensa che persino il sindaco di Amatrice, uno dei paesi devastati dal terremoto dell’estate scorsa, Sergio Pirozzi, ha un passato da allenatore della Primavera dell’Ascoli alla Coppa Carnevale Viareggio Cup nel 2008. Venne sconfitta ai rigori nei quarti di finale contro il Vicenza.

Gasperini vince il Torneo di Viareggio

Passando ai giocatori, invece, si ha l’imbarazzo della scelta. Andiamo per gradi. E’ stato definito in queste settimane “il miglior centrocampista del mondo”. Chissà se è vero. Fatto sta che il belga Radja Nainggolan ha segnato il Torneo di Viareggio con la maglia del Piacenza nell’edizione 2007.
La formazione emiliana allenata da Luciano Bruni si impose negli ottavi di finale contro la Juventus con il punteggio di 3-2 e l’uomo-partita fu proprio ‘Il Ninja’ con un gol e un assist. Poi il Piacenza venne eliminato ai quarti, guarda caso, dalla Roma che vinse 2-1.
Tra i bomber più in forma in serie A, sicuramente possiamo menzionare Ciro Immobile che vanta nella “Coppa Carnevale” persino tre record: maggior numero di reti (14) segnate alla Viareggio Cup-Coppa Carnevale, maggior numero di reti segnate (10) in un’edizione e maggior numero di reti (3) realizzate in una finale, in Juventus-Empoli 4-2 del 2010. Quando si dice “mantenere le attese”.
Ma è accaduto persino che due attaccanti poi divenuti micidiali, passati per Viareggio, non abbiano lasciato il segno. Parliamo di Luca Toni e Antonio Di Natale. Era il 28 gennaio ’97, sfida fra Empoli e Parma. La coppia d’attacco dei toscani era formata proprio dai due che rimasero a secco e l’incontro si concluse 0-0. Per la cronaca, l’Empoli aveva in difesa Dario Dainelli, mentre nel Parma spiccava il centrocampista Simone Barone, poi campione mondiale a Berlino 2006 (con Toni).

Toni e Di Natale

Sempre restando all’attualità ma con uno sguardo al passato, il 2017 finora è l’anno del Divin Codino. Lo spegnersi delle 50 candeline, infatti, ha permesso a più generazioni di tornare a godere delle sue giocate trasmesse da tv e raccontate da giornali e siti web. Noi, per non essere da meno, gli abbiamo dedicato questo speciale Roberto Baggio.
Iniziò a incantare nel 1986, quando in febbraio debuttò con la maglia della Fiorentina, dopo il doloroso infortunio rimediato con il Vicenza. In quell’edizione del “Viareggio” c’era già tutta la storia calcistica di Baggio: segnò tre reti sbagliando un rigore. Due al debutto contro gli americani dell’Ocean Syde New York e uno contro il Bayern di Monaco. La Fiorentina arrivò quarta, superata dall’Inter (che poi avrebbe vinto il titolo) in semifinale per 1-0 e nella finale per il 3° e 4° posto dal Milan per 2-1.
Infine, per gli scommettitori accaniti, ci sentiamo di darvi una dritta: quando il “Viareggio” si è svolto in un anno che finiva con il numero 7 il successo è sempre andato a una formazione italiana, con finale tutta tricolore.
Nel ‘57 con la vittoria del Milan sulla Roma per 4-1, nel ‘67 con il Bologna che ebbe la meglio sulla Fiorentina per 3-2, nel ‘77 la Sampdoria vinse sul Milan per 2-1, nel 1987 il Torino superò la Fiorentina per 4-1, nel ’97 il Bari esultò contro il Torino per 1-0 e nel 2007 il Genoa si impose sulla Roma per 2-1.