Le recenti elezioni ci permettono di osservare meglio un paese che è stato da sempre modello d’integrazione europeo, partendo a fatica e riuscendo poi a portare in tutta Europa la sua concezione moderna ed inclusiva.

Un’inizio stentato

In principio fu Humphrey Mijnals, un nome che a molti non dirà molto ma che per la storia del calcio olandese vuol dire molto, forse troppo. È il primo giocatore di colore a vestire la casacca oranje. Mijnals era originario del Suriname, forse il paese che ha prestato più giocatori in assoluto ai Paesi Bassi. Humphrey inizia a giocare in Sud America, ottime stagioni e tanti successi, tanto da essere acquistato da uno dei club olandesi più prestigiosi di allora, l’USV Elinkwijk. Sembra un sogno che si realizza per il giovane figlio delle colonie, poco dopo arriverà anche la convocazione.
Humphrey Mijnals
Qualcosa però s’inceppa. Il caso vuole che sia proprio dopo la prima sfida giocata contro il Suriname. Il giovane percepisce qualcosa che lo colpirà nel profondo, è l’unico giocatore nero. Inizia a lamentarsi pubblicamente della situazione e viene subito estromesso per sempre dalla nazionale. Continuerà a giocare per il Suriname, 45 presenze e un premio. Giocatore del secolo per la formazione caraibica.

Un progresso costante

Molte volte il calcio serve a comprendere la situazione politica e la storia di Mijnals ne è sicuramente il caso. Nei primi anni “60 era quasi una prassi quella dei paesi colonizzatori con un tocco di superiorità. Si era convinti che nel calcio, come nella vita, tutto sommato i bianchi avessero qualcosa di più. Dopo il “75 la situazione però cambia. Il Suriname diventa ufficialmente indipendente e molti, in fuga dal dittatore Desi Bouterse, si rifugiano proprio da ex-colonizzatori.
La situazione è nuova per la terra dei tulipani, messi per la prima volta di fronte alla gestione dei nuovi abitanti. Inizialmente si fa finta di nulla, poi però ci si accorge che effettivamente questi strani creoli hanno qualcosa che agli altri manca. Sono gli anni del trio milanista: Gullit, Rijkaard e Van Basten. 2 surinamesi, 2 giocatori che rivoluzioneranno il calcio ed in particolare quello made in Netherland. Perchè in certi casi non si può far finta di nulla, il genio non può essere disprezzato a lungo.

Olanda Euro 96
La famosa foto con il tavolo dei giocatori surinamesi in ultima fila

La situazione però non è ancora del tutto ristabilita. Il senso di superiorità è ancora intrinseco nella vecchia guardia autoctona. Gli Europei del “96 ne sono la rappresentazione concreta. Davids è il primo a riportare il problema sotto gli occhi di tutti: Hiddink da troppa importanza alle origini dei suoi giocatori. È scandalo in Olanda. Il ct allontana uno dei suoi giocatori migliori ma ormai la stampa ha nel mirino la nazionale Oranje. La situazione è paradossale, l’allenatore olandese pochi anni prima aveva fatto togliere una svastica dallo stadio del Valencia ora è accusato di razzismo ? La conferma che qualcosa di vero ci sia arriva da una foto diventata poi celebre. Si vedono i giocatori olandesi divisi in 3 tavoli. In fondo, con un solo giocatore bianco, il tavolo composto dai surinamesi: Kluivert, Davids, Bogarde e Seedorf.

L’Olanda di oggi

La situazione oggi è definitivamente cambiata. Ormai l’Olanda è un paese ben inserito nell’Europa ospitale che tanto si brama. Uomini di tutte le origini possono finalmente giocare per la nazione che li ha adottati senza polemiche e senza pregiudizi. Giocatori come Memphis Depay, di padre ghanese e madre olandese, o come Indi ed El Ghazi, originari rispettivamente della Guinea Bissau il primo e del Marocco il secondo.

Ahmed Aboutaleb
Ahmed Aboutaleb

La politica in questo caso ha avuto un peso rilevante e non si può far finta di nulla. Dopo la vittoria del 2009 a Rotterdam di Ahmed Aboutaleb, primo sindaco di origine marocchina nella storia olandese, è cambiato tutto. Ha mostrato davvero quello che pensa il popolo, passato in soli 40 anni a vedere nello straniero una risorsa. Ora anche i grandi partiti radicali fanno fatica ad imporsi e il segnale di questo è arrivato proprio ieri dopo le elezioni.
Si aspettavano tutti una vittoria di Wilders, politico di estrema destra con posizioni al limite del nazismo. Il suo partito sembrava quello più in risalto dopo le ultime elezioni americane. Una forte politica anti-europeista e l’uscita dall’Europa come punto cardine. Eppure è accaduto un miracolo impensabile nel “96. Per la prima volta è entrato a far parte del parlamento olandese un partito composto interamente da immigrati.
Risultato senza precedenti in Olanda che ha mostrato ancora una volta al mondo i progressi che si possono fare attraverso lo sport.

Memphis Depay
Memphis Depay