Un miliardo di persone trasformano la stracittadina nella partita globale

Il derby di Milano torna globale, grazie alle rispettive proprietà cinesi. Nonostante le due milanesi siano in lotta per l’Europa League e non per la Champions, i numeri di questo match sono impressionanti. Perché oltre 1 miliardo di persone in Cina – più gli svariati milioni nelle aree di influenza in Asia -, che si vedranno bombardare di pubblicità per acquistare maglie e gadget di Milan e Inter non possono che diventare un bacino di soldi freschi utili al rilancio di entrambe.

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Al ‘Meazza’ è stato registrato il sold out: 80mila persone. A beneficiarne le casse dei nerazzurri, che hanno ospitato il Milan nell’occasione. L’incasso ha superato i 4 milioni di euro, una cifra da record nella storia della Serie A: il precedente primato spettava ad un’altra gara interna dell’Inter, quella vinta contro la Juve lo scorso 18 settembre (3 milioni e 943mila euro).
Non solo, perché è stata la stracittadina più seguita della storia a livello televisivo: l’orario (si è giocato alle 12.30) ha facilitato e non poco i tifosi cinesi di entrambe le squadre. Le stime hanno parlato di 862 milioni di spettatori in tutto il mondo. Altro record.
Anche per questo motivo, all’inizio niente telecamere puntate sulle tribune d’onore. Perché i rappresentanti delle nuove società vogliono far sentire la loro presenza all’area tecnica. A bordo campo erano infatti presenti, con le sciarpe d’ordinanza, sia Steven Zhang, figlio di Jindong e padrone di Suning e David Han Li, per conto del proprietario Yonghong Li della Rossoneri Lux.

Steven Zhang e David Han Li

La guerra inizia all’ora di pranzo

Una partita a scacchi tra i due allenatori Pioli e Montella. L’ex aeroplanino ha scelto Josè Sosa in regia, tenendo in panchina il golden boy Locatelli. In difesa Zapata al posto di Paletta, scelta coraggiosa vista la buona stagione dell’italo-argentino. A destra Calabria, 21 anni, ha sostituito Abate e Mati Fernandez al posto dell’indisponibile Pasalic. Nell’Inter, scelta a occhi a mandorla, benché sponda giapponese, con Nagatomo sulla sinistra, a centrocampo Joao Mario preferito a Banega e Kondogbia confermato ad arare il campo, nonostante la prova disastrosa di Crotone.
Per il resto tutto confermato, soprattutto i bomber: Icardi che voleva far vedere al mondo di meritarsi la nazionale e Bacca di poter essere un trascinatore nei momenti chiave. Supportati, il primo da Perisic e Candreva, il secondo dal duo spagnolo Deulofeu-Suso.

Montella e Pioli

Le telecamere inquadrano Al Bano sugli spalti. E’ ora di cominciare

Arbitro Daniele Orsato. L’Inter prova a fare la partita ma è del Milan l’occasione micidiale per dare un senso alla gara. Errore a centrocampo dei nerazzurri dopo 1 minuto e 30 secondi, ripartenza con Mati Fernandez che serve Deulofeu. Lo spagnolo, forse ancora freddo, sbaglia il controllo davanti alla porta, riesce a servire Bacca che si fa murare, sia la prima che la seconda volta dopo il rimpallo. Risponde l’Inter con Joao Mario, che al ‘5 ne dribbla due sulla sinistra, si accentra e mette in mezzo un pallone un po’ lungo, sul quale la punta nerazzurra arriva in leggero ritardo.
La tecnica del Milan ha messo in difficoltà la fisicità dell’Inter, con Gagliardini che ha sofferto l’intensità di una partita giocata con i nervi a fior di pelle. E’ così che è arrivato qualche errore di troppo da parte dei più giovani, come appunto l’ex Atalanta e il terzino milanista Calabria, che spesso ha rinviato a occhi chiusi.
Il maghetto Mati Fernandez e il Principito Sosa hanno fatto ballare Kondogbia. Tanto che al 13esimo, su calcio d’angolo, la sfera viene respinta fuori area. Arriva a Deulofeu che punta Nagatomo, lo supera, tira e colpisce il palo. Spunto dello spagnolo rossonero che tornerà al ’30, dove ha superato D’Ambrosio sulla sinistra ma è stato fermato solo da Handanovic.

Candreva e Icardi, fulmini a ciel sereno

Un primo tempo nel quale entrambe le squadre hanno cercato di sviluppare il proprio gioco: l’Inter facendo la partita e il Milan essendo pericoloso in ripartenza. Poi, in un pallone scolastico di Gagliardini in profondità, De Sciglio copre blandamente e Candreva la piazza incrociando al volo di destro. 1-0 e palla al centro.
Ancora Milan che continua a pungere, ma poi al 44esimo uno scambio velenoso Perisic-Icardi porta al 2-0. Il croato si invola sulla sinistra, la mette in mezzo con l’argentino che la piazza a porta vuota. La difesa del Milan appare sicura solo quando c’è da costruire, appena viene puntata, però’, si scioglie come neve al sole.

Candreva e Icardi

Il Diavolo cerca la remuntada

Nella ripresa nessun cambio dall’inizio. Il Milan ha proseguito nel suo gioco, fatto di ripartenze mentre l’Inter girava il pallone per salire compatta con tutti i suoi alfieri. Ma sono sempre i nerazzurri ad apparire più pericolosi, nonostante le punzecchiature rossonere.
Perisic e Icardi vanno vicini al terzo gol, con uno scambio incrociato che porta il croato davanti a Donnarumma. Parata semplice ma il Milan scricchiola dietro. E’ Deulofeu che, nel secondo come nel primo tempo, rende la partita ancora interessante. Con la sua velocità supersonica ha più volte infilato D’Ambrosio ma in mezzo all’area non lo ha mai seguito nessuno. Poi entra Locatelli, per un Kucka mai in partita e il Milan inizia a macinare buon gioco.
Al 20esimo Pioli manda in campo Eder al posto di Perisic, a dare respiro offensivo a un’Inter in difficoltà (Handanovic aveva appena salvato su tiro da fuori del solito Deulofeu). E Montella ha risposto con Lapadula per Sosa. Quattro punte nei rossoneri, in cerca della rumuntada.

Gerard Deulofeu

Il calcio è un romanzo dal finale non scritto

Nonostante Bacca, che davvero la prima punta non sembra in grado di farla, il Milan ha chiuso l’Inter nella propria area di rigore. Ma la difesa nerazzurra ha tenuto, grazie a un fino ad allora monumentale Miranda e un duttile Medel, fino all’inserimento di Romagnoli su cross di Suso. Il difensore romano con un colpo di suola l’ha buttata dentro: 2-1 e 8 minuti più recupero da giocare.
Il Milan pressa, l’Inter soffre. Entra anche Ocampos e le ‘punte’ tra i rossoneri salgono a 5. Sono minuti convulsi, gli ultimi di questo match così intenso. Il Milan attacca a testa bassa, l’Inter riparte ma appare troppo stanca per finire l’avversario. I cinque minuti di recupero sono stati di lotta vera e più della tecnica e del fisico è il cuore che i giocatori hanno messo in campo.
All’ultimo secondo la beffa: calcio d’angolo per il Milan, Bacca la spizza per Zapata che scaglia la palla sulla traversa e poi oltre la linea. 2-2 il risultato che, in definitiva, è apparso giusto, anche se arrivato in modo inaspettato. Ma il calcio è un romanzo e se il finale fosse già scritto che romanzo sarebbe?

Cristian Zapata