In amore contano i dettagli. A volte basta cambiare una vocale e tutto può tornare stupendo. E’ quel che sta sperimentando Ricardo Izecson dos Santos Leite, per gli amanti del calcio semplicemente Kakà.

Il campione brasiliano, ex Milan e Real Madrid, da qualche tempo sembra aver ritrovato il sorriso al fianco di una nuova compagna. Si chiama Carolina Dias, 23 anni, e guardando le sue foto è facile immaginare cosa abbia colpito, almeno a prima vista, il calciatore in forza a Orlando City.
Archiviata, dunque, la storia con Caroline Celico, per “smoking bianco” Kakà – come lo soprannominava Carlo Pellegatti quando faceva impazzire i tifosi rossoneri – è un’altra Caroline(a) ad aver fatto breccia nel suo cuore. Ma non siamo qui a lucrare sul gossip, anche se osservare le foto delle WAGS degli sportivi è sempre un piacere, ma a voler celebrare uno dei calciatori più belli veder accarezzare un pallone e maggiormente rimpianti.
Lo spunto parte dalla sua vita privata, certo, così come dal compleanno che il brasiliano festeggia proprio oggi, 22 aprile del 2017. Sono ormai 35 le primavere per lui che da anni, ormai, difficilmente fa discutere per un gesto tecnico o una giocata sul rettangolo di gioco. E allora non possiamo far altro che partire da qualcosa di frivolo, per ricordare il campione che fu e quanto ci fece emozionare.

Kakà e Caroline Celico

Arrivato al Milan con ottime recensioni da parte degli addetti ai lavori e molti sfottò dei cugini interisti per quel nome facilmente equivocabile (se ti chiami Kakà e sei scarso la tua vita può prendere una piega decisamente diversa), non ci mise molto a dimostrare il suo talento.

Primo settembre 2003, gara tra Milan e Ancona. Il brasiliano è schierato come titolare. La prima palla disponibile esce alta dall’area rossonera. Lui la stoppa di coscia, nonostante il pressing, fa un sombrero al giocatore che lo affronta, poi con scatto disinvolto ne taglia fuori altri due e vede in profondità sulla destra Cafu. Pallone perfetto di sinistro, sul quale il “pendolino” si invola, la mette in mezzo a Shevchenko che segna di piatto.
C’è tutto Kakà in quell’azione. In quell’incedere elegante ma energico. Nella naturale propensione alla corsa, al bello stile prestato al calcio. Senza sforzo, senza fronzoli. Un brasiliano privo di dribbling da funambolo ma che sembra correre su binari solo suoi, impossibili da intercettare per gli avversari. E il tutto con una velocità impressionante. Niente frenesia, però. Una calma zen lo anima e spaventa chi lo affronta, perché appare tutto inevitabile, impossibile da fermare con le buone o le cattive. La palla incollata ai piedi e poi indirizzata a piacere, da spingere dentro per un compagno o direttamente in rete.

Kakà e Carolina Dias

Non serve ripercorrere il resto della carriera di Ricardo Izecson dos Santos Leite, per tutti Kakà. Basta rivedere quel video un po’ sgranato che si trova su YouTube.

Il resto è storia, è impresso negli occhi di chi ha avuto la fortuna di assistere in diretta al miracolo delle sue progressioni brucianti e nei cuori dei tifosi del Milan. Dal Real Madrid in poi la magia è scomparsa, come se la polverina fatata che lo attorniava fosse stata spazzata via, da infortuni e incedere degli anni.
E così, per poter tornare a scavare nello scrigno dei ricordi siamo costretti ad affidarci a un incipit sulla nuova fiamma o augurargli buon compleanno. Quando, invece, vorremmo solo rivedere in azione quel magnifico giocatore, unico nel suo genere, in grado di spaccare le difese avversarie con la stessa nonchalance con cui Picasso tracciava i modelli sulla tela. O forse, semplicemente, che tornasse la nostra adolescenza. Ma in questo caso, rispetto ai patimenti del cuore, non basterà una vocale per consolarci.