Hooligans.
Non s’è mai capito da dove venisse fuori questa parola mitologica, che fa rabbrividire solo a pensarci.

Per hooligans l’immaginario pueblano ripropone scene di guerriglia sbronza, cioè cristiani panzuti gonfi di birra che si lanciano boccali addosso e si caricano nell’ebbrezza della Lager o della Tennent’s. Oppure ripropone l’Heysel, gli english animals tanto odiati dalla frangia ultras juventina, che caricano i tifosi bianconeri stipati nel settore concomitante causando un carnaio inaudito.

Ad oggi gli hooligans sono perlopiù merchandising. Numerosi sono gli esponenti – influenti o meno – che si sono votati alla sterlina raccontando le proprie esperienze. Ogni tifoseria dal passato terribile ha qualche volto che ha “scritto” libri e prodotto film sulla propria esperienza.
Ecco, l’arte cinematografica si è sbizzarrita sugli hooligans, molto più che sugli ultras. Sarà l’esterofilia… Se volete farvi una cultura di seconda mano, senza dunque spendere soldi per marchi di lusso come Stone Island e C.P. Company, ma soprattutto senza trovarsi con qualche dente in meno causa rissone selvaggio nel pub, guardatevi questi film.

  • ID (1995), di Philip Davis

Il primo, grande capolavoro del genere. Conosco persone che sono andate a Londra negli anni ’90 e hanno bruciato ore di pellegrinaggio alla ricerca dello stadio dello Shadwell, la fittizia squadra del film. La trama segue la storia di John, poliziotto sotto copertura che si infiltra nella tifoseria dello Shadwell, the dogs, e dovrebbe condurre un’indagine per portare all’arresto dei vari membri della firm. Ma John si mischierà così tanto a loro da somatizzarne comportamenti e mentalità. Forse il film che ha segnato il destino sulle gradinate di troppi ragazzi.

  • Green Street Hooligans (2005) di Lexi Alexander

Che dirvi? Se ID ha rovinato la vita di tanti ragazzi negli anni ’90, GSH ha fatto nascere la moda casual in Italia a livello mainstream, di massa. Dopo GSH, solo Stan Smith, Gazelle e altre amenità filo britanniche nell’abbigliamento. Lo trasmettono a ciclo continuo su MTV, pardon, TV8, e nel cast figura un assurdo Frodo Baggins, che passerà dal farsi abusare da tutti al menare cazzottoni da vero pugile di strada. Qui non ci sono squadre fittizie, bensì c’è tutta la rivalità peggiore e stereotipata del calcio inglese: West Ham vs Millwall, signori. Mazzate di morte!

  • The Football Factory (2004) di Nick Love

Nonostante sia antecedente al prodotto Green Street Hooligans, Football Factory è meno conosciuto. Eppure ha uno humour, una regia di livello alto. Già solo la scena dei tre protagonisti, Tommy, Billy e Rod, che prendono bottigliate dai tifosi dello Stoke, è paurosa. In più c’è una descrizione precisa dei movimenti, dello stile hooligans postmoderno, che trasuda realtà. Non per niente è tratto da un romanzo di John King, il famoso fedeli alla tribù, un libro consigliato a chiunque voglia acculturarsi sugli Headhunters del Chelsea.

  • Awaydays (2009) di Pat Holden

Forse il più cinematografico tra tutti i titoli. Awaydays in inglese significa trasferte, ed è già amore. La squadra da idolatrare è il Tranmere Rovers.
Al di là delle giacche verdi a sacco, delle Adidas Gazelle, delle risse, degli stanley knife conficcati nelle guance per fare un glasgow smile alla Joker, al di là della colonna sonora che è pura Liverpool 1977, ecco, è un gran film, che esplora il rapporto tra giovani delle periferie inglesi, il sesso, le droghe, le insicurezze emotive che si rivelano nel dare calci in culo senza motivo. Un filmazzo, come si direbbe tra nerd.

  • The Firm (1988) di Alan Clarke

Questo è uno dei primissimi film che trattano la tematica hooligans. E soprattutto è diverso, perché i membri della firm I.C.C. sono tutti colletti bianchi, avvocati, agenti immobiliari dalle grasse provvigioni, rivenditori di auto… gente che definiresti per bene, ma ditemi voi cosa vuol dire bene e cosa vuol dire male. A farla da padrone un Gary Oldman in grande spolvero, erotico e rabbioso come non mai. Bexie, si chiama Oldman nel film. La trama? Beh, ci sono tre firm, guidate da tre rispettivi capi, ognuno dei quali vorrebbe capitanare la spedizione di hooligans che calerà in Olanda per gli europei da disputare d’estate. Per risolvere la questione di maschio alpha, ci si scanna senza nemmeno avere tra le palle la motivazione della partita. Far west allo stato puro.

Insomma, rinchiudetevi in una stanzetta buia e armatevi di birre, anfetamine e maglioncini Ben Sherman, guardatevi ‘sti film e poi cercate di non sentirvi in testa i nuovi leader della curva della vostra città.