Essere tifosi del Parma non è una cosa semplice. E parlo per esperienza personale, visto che, appena nato, sono uscito dall’ospedale con un fiocco azzurro e la maglia di Thuram, regalata personalmente dal calciatore francese a mio papà per la mia nascita, attaccata alla carrozzina.

Sono nato nel 1997, ad appena venti chilometri da Parma. Mio padre, tifoso milanista, da quando i crociati erano tornati nel calcio che contava, aveva riposto nell’armadio la maglia di Rivera per vestire quella bianca con la croce nera (scusate la rima, non era voluta). Il Parma diventa una squadra interessante. Tanti allenatori forti sulla panchina: da Arrigo Sacchi a Zeman, per arrivare a quel Nevio Scala che ci riporterà nella massima serie.
Con l’approdo in Serie A, la società viene acquisita da Callisto Tanzi, patron di Parmalat. Sono anni di vittorie nazionali (anche se non arriva il tanto atteso Scudetto) ed internazionali, con veri e propri fenomeni che giocano nel rettangolo verde del Tardini. Zola, Crespo, Buffon, Veron, Cannavaro: a Parma, in quel periodo, passa la crème de la crème del calcio mondiale.

La formazione tipo del Parma alla fine degli anni 90.

Se sei un parmigiano, sei destinato a soffrire

E’ il 2003, ho circa 6 anni e non so bene cosa stia succedendo, ma capisco che rischiamo qualcosa di grosso. Sta arrivando la prima grande mazzata nella storia dei tifosi parmigiani: il crac Parmalat. Ma fortunatamente, dopo diversi mesi di tensione, il Parma viene acquistato dall’imprenditore Tommaso Ghirardi. E’ un pacioccone questo Tommaso e, anche se non lo conosco, mi fa simpatia. Durante la sua prima stagione a Parma, ho la fortuna di poter andare in trasferta a Verona con i BOYS 1977, storico gruppo della tifoseria gialloblu. Ci fermiamo a pranzo proprio in una casa del neo presidente Ghirardi. Lo conosco, scatto con lui una foto e, prima di andare, gli chiedo con tutto me stesso di trattenere quel Giuseppe Rossi che tanto mi piaceva. Mi dice di stare tranquillo (in estate finirà al Villareal, grazie Tommaso).
Qualche anno dopo arriva l’ennesima batosta per la tifoseria. Il Parma ha disputato un campionato meraviglioso, illuminato dalle giocate di Cassano e dalla guida di Roberto Donadoni. Conquistiamo l’Europa League all’ultima giornata, con il Torino (diretta concorrente per l’Europa) che sbaglia il rigore della vittoria al 90′, contro la Fiorentina. E’ l’apoteosi. Potrò finalmente vedere la mia squadra giocare una Coppa internazionale. Ma mentre immagino ad occhi lucidi una trasferta in Inghilterra, magari ad Anfield, il nostro sogno si sta già trasformando in un incubo. La società ha centinaia di milioni di debito. Si susseguono vari presidenti: Giordano, Kodra, Manenti, ma si riveleranno tutti dei bluff, non in grado di risollevare le sorti della società.  Non disputeremo l’Europa League, chiuderemo la stagione successiva all’ultimo posto, saremmo costretti a ripartire dalla serie D. Anche stavolta ho gli occhi lucidi, ma per un altro motivo.

Donadoni e Cassano festeggiano la qualificazione in Europa League.

Parma – Ancona e l’ipotesi calcio scommesse

Si riparte, non senza fatica. Ma la risposta del pubblico emiliano è incredibile: quasi 10 mila abbonamenti per una squadra di serie D. Uno spettacolo. La speranza è quella di ripartire con una società sana, fatta di persone vere. E le premesse ci sono. Ma dopo un campionato di D vinto con disinvoltura, il Parma si incaglia nella difficile Lega Pro. Cambia la dirigenza e l’allenatore.
E dopo una pesante sconfitta in casa con l’Ancona, spuntano alcune voci relative al Calcioscommesse. Pare, infatti, che a Pozzuoli ci siano state una serie di giocate anomale sulla vittoria dell’Ancona, ultima in classifica.
Dopo queste insistenti accuse, Capitan Lucarelli porta in conferenza stampa tutta la squadra, affermando la totale estraneità ai fatti e mettendosi a disposizione per capire il motivo di queste giocate anomale. (Qui puoi guardare il video integrale della conferenza.)
Da quel giorno il Parma inanella una serie di risultati deludenti (2 sconfitte e un pareggio), proprio a ridosso del derby più sentito dalla tifoseria gialloblu: quello contro la Reggiana. E’ un derby che manca da più di 20 anni. All’andata, ci siamo imposti con un netto 2-0. Non sarà l’Europa League, ma comunque abbiamo goduto tanto. Ma queste illazioni sulla squadra, gettano un’ombra di negatività che tanto preoccupa tutti i tifosi. Già diverse settimane prima della partita, vicino allo stadio campeggia uno striscione emblematico: VINCERE IL DERBY. 

“Vincere il derby” è il motto che ha accompagnato il Parma in tutta la stagione.

Il parere dei tifosi prima di Parma-Reggiana

Il giorno della partita decido di recarmi con largo anticipo allo Stadio. Voglio capire le emozioni della gente, vedere le loro facce, conoscere il loro pensiero riguardo a queste maledette giocate anomale.
Scambio quattro chiacchiere con due fratelli che tifano Parma e che stanno per andare in Curva Nord. Alla domanda relativa al calcio scommesse, il primo a rispondere è Luca, il più giovane dei due. “Eh, spero di no. Io ero a vederla la partita con l’Ancona, è stata bruttissima, però da lì a pensare al calcio scommesse.. Aspettiamo dai”. Non lo dice a parole, ma i suoi occhi fanno capire che teme che ci possa essere qualcosa sotto.
Molto più deciso suo fratello Simone: “Ho avuto la fortuna di non vederla dallo stadio, ma vedendo alcuni giocatori dal passato discutibile (fa dei nomi che noi omettiamo) e la squalifica di Mister D’Aversa per calcio scommesse, i dubbi vengono”.  
Salutati i due ragazzi, inizio a girare nel piazzale davanti allo stadio. Cerco di avvicinare un gruppo di BOYS. Uno di loro dice di sapere tutto, ma “non posso parlare perché mi denunciano”, facendo già intendere quale sia la sua convinzione. Si ferma, però, Gianluca, un ragazzo che crede fermamente alle parole di Lucarelli, “anche se le voci sono quelle”.
Dello stesso parere è Enrico, secondo cui le voci sul calcio scommesse sono “delle grandi stronzate, i giocatori e la società non si toccano”. 

Capitano, mio capitano, voglio crederti

Mancano ormai pochi minuti al fischio d’inizio, perciò corro in tribuna. La cornice di pubblico è impressionante: più di 16 mila tifosi a riempire gli spalti del Tardini. L’atmosfera è eletrizzante.
Il Derby riporta il sereno in casa Parma (nonostante il diluvio). Vittoria per 1-0 contro i cugini reggiani, secondo posto assicurato e testa ai Play-off per giocarsi la promozione in B.
Tornando a casa ho provato a pormi le stesse domande che poche ore prima avevo fatto ad altri.
Credo alle parole Lucarelli, credo ai giocatori e voglio farlo fino in fondo. Ci credo perché il Capitano per i parmigiani è una garanzia: ci ha sempre messo la faccia e non ha mai abbandonato la nave. Una sconfitta può starci, ce lo insegna la storia del calcio. Lo stesso Parma, ad esempio, già retrocesso in serie B e senza una società alle spalle ha battuto la Juventus, futura campione d’Italia.

Credo, però, allo stesso modo, che se sei un tifoso del Parma sei destinato a soffrire.

Parma - Reggiana Curva Nord

La Curva Nord durante il derby contro la Reggiana.