Quando arrivo nello studio fotografico il servizio moda è ancora in alto mare. Guardo per un po’ Mazzitelli che posa da modello: le movenze sono discrete, lo sguardo è riflessivo, e l’aria è quella di un bravo ragazzo.

Inizialmente sembra il classico timidone, ma quando cominciamo a chiacchierare la mia prima impressione viene spazzata via: Luca è uno determinato e con le idee chiare. Mi sbilancio: arriverà lontano. Tra una foto e l’altra, e qualche battuta col suo accento romano, facciamo una chiacchierata sul calcio, sulla sua nuova stagione, ma non solo. Il centrocampista del Sassuolo – con un passato nelle giovanili della Roma – lo scorso anno è stato una delle rivelazioni del campionato di Serie B: col Brescia ha collezionato 38 presenze, 5 goal e 6 assist.
Mazzitelli è un jolly del centrocampo dotato di un senso tattico, di un’ottima tecnica individuale e una struttura fisica notevole: caratteristiche che gli permettono di interpretare sia la fase offensiva che difensiva. «A Sassuolo giochiamo a tre, e mi piace di più fare la mezz’ala piuttosto del regista. Il mio ruolo ideale sarebbe però in un centrocampo a due».
Come sono stati i primi mesi di Seria A?
L’impatto l’ho sentito. La Serie A è tutto un altro campionato rispetto alla B, soprattutto dal punto di vista fisico. Anche l’emozione ha fatto la sua parte contro le grandi squadre: penso alle prime partite a San Siro, al San Paolo, oppure a quando ho giocato contro la Roma. Comunque, dopo questi primi sei mesi, penso di aver superato l’ostacolo e di poter affrontare in maniera diversa le prossime sfide.

Mazzitelli indossa scarpe Franceschetti, che propone collezioni con allure differenti: sportive, casual o classiche. Chiodo in pelle s.w.o.r.d. 6.6.44 e abito e maglia Antony Morato

 Sei riuscito a giocare con tranquillità contro i grandi campioni? Non hai avuto paura?
All’inizio ‘sta cosa la senti. I campioni che prima vedevo soltanto in tv o con i quali giocavo alla playstation adesso me li trovo di davanti: è diverso. Quando comincia la partita provo a dimenticare tutto…
 Com’è giocare a Sassuolo?
Mi piace molto la politica della società di puntare sui giovani italiani. Il Sassuolo è un club serio, organizzato, ambizioso e per questo destinato a crescere.
 Non è una è piazza troppo piccola? A me sembra che quest’anno sia mancata un po’ di spinta in Europa League…
Diciamo anche che quando le cose vanno male abbiamo meno pressioni e siamo più tranquilli.
 Quali sono gli obiettivi della stagione?
Vorremo chiudere il campionato nella parte sinistra della classifica: il nono posto sarebbe un ottimo risultato. A livello personale vorrei continuare a ritagliarmi il mio spazio e magari iniziare a segnare qualche goal.
 Tuo padre è una storica firma del giornalista sportivo italiano. Il suo mestiere ha influenzato la tua carriera?
Mi ha aiutato… Con lui ho sempre parlato e discusso di calcio dopo le partite. Lui mi segue tanto e mi dà dei consigli, ma non è mai entrato nelle mie scelte.
 Quali sono i tuoi modelli in campo?
I miei idoli, fin da quando sono piccolo, sono Steven Gerrard e Kaka’. Amo vedere le loro giocate su Youtube. A Roma, invece, ho avuto la fortuna di allenarmi con De Rossi e Strootman, due punti di riferimento come professionisti e calciatori. Per finire, a Sassuolo ho conosciuto una persone fantastica come Magnanelli. E’ il capitano per eccellenza e ha sempre le parole giuste per aiutarti. Lui ha la forza di mettere la squadra davanti a tutto il resto.
 Da Instagram noto una tua passione per la lettura…
In realtà non leggo così tanto. Ho amato il libro di Agassi e mi interessava leggere la biografia di Guardiola: è un allenatore che stimo molto e che volevo conoscere meglio. Mi è piaciuto anche l’Alchimista, un libro che mi è stato regalato da Montella quando giocavo nei giovanissimi nazionali. Adesso sto leggendo Shantaram: me l’ha consigliato mia madre. In futuro, comunque, vorrei leggere di più!
 Cosa ti piace fare quando non giochi a calcio?
Cose normali, niente di che. Quando sto qui (a Sassuolo, ndr) mi piace andare al cinema o cena con i compagni. Quando sono a Roma esco con i miei amici per distrarmi un po’.
Dove ti vedi fra cinque anni?
A giocare la Champions League.
 Col Sassuolo?!
Perché no? Chissà dove sarà questo gruppo fra qualche anno…