Luca Toni non ha bisogno di alcuna nota introduttiva.
Luca Toni è mister capocannoniere a 37 anni, è quel talento mai apprezzato a pieno dagli addetti ai lavori perché lo si sbologna come un canonico attaccante all’inglese, da sponda, da scarico. E haivoglia che ne ha fatti, di gol-smentite, ma si porta appresso quella nomea come un pregiudicato le condanne definitive.
Quest’anno si è ritirato e all’ultima partita, dopo un meraviglioso gol di cucchiaio su rigore, è stato assalito dai giornalisti di mezzo pianeta perché, beh, è un’icona, e cosa farà questa icona adesso che smette?
Non lo sa affatto. Non lo sa ed è normale, ha mollato da nemmeno 6 settimane, ed in effetti l’intervista non è andata come ci si aspettava. Sembrava infastidito, in difficoltà, non c’aveva sbatti, forse perché di fatto non ha trovato una sua dimensione al di là del padre di famiglia a 360 gradi.
Insomma: dato che l’atmosfera, il tono di voce e le risposte di Luca Toni ricordavano troppo quei bambini che, durante il pranzo natalizio, vengono costretti a mettersi in piedi sulla sedia per declamare le poesie, si è optato per un viaggio fantasioso lisergico nella tana del bianconiglio. Che significa? Significa che ho immaginato COME VORREI CHE MI AVESSE RISPOSTO LUCA TONI e COME MI HA REALMENTE RISPOSTO (DURAREALTÀ).
A voi.
Com’è passare dalla routine allenamento/partita/ritiro a situazioni mondane come Pitti Uomo, dove devi svincolarti tra un’intervista, un cocktail e una stretta di mano?
COMEVORREI: “Guarda non ti dico che massa di stronzi al Pitti. Io vorrei solo starmene a casa mia, bermi una birra e prepararmi per le vacanze. Non la reggo ‘sta storia. Cioè l’evento è figo, eh, c’è l’open bar e tutto, ma è terribilmente noioso.”
DURAREALTÀ: “Beh diciamo che non è che prima facessi il recluso, le interviste le facevo comunque, al Pitti ci venivo gli altri anni. Ora faccio altre cose, come delle riunioni. Non sento la differenza anche perché ho smesso da 20 giorni”.
Ci sono speculazioni. Commentatore, dirigente… non ti sei stancato del mondo del calcio?
COMEVORREI: “Sai che l’hai azzeccato? Il pallone m’ha rotto. A me piace tanto viaggiare. Ho un amico in Nuova Zelanda che ha un bar. Là manco sanno chi sia Messi, figuriamoci Luca Toni. Vado lì, imparo un mestiere, faccio quelle esperienze da debosciato che il calcio m’ha levato, perché sai, da ragazzino devi essere solo calcio-scuola-riposo, poco cazzeggio.”
DURAREALTÀ: “No, mi piace, è una delle poche cose che ci capisco, è stata la mia vita e sarà anche per il futuro.”
La tua giornata tipo qual è? Come te la vivi?
COMEVORREI: “Al solito, bello. Fatti miei, cazzo di domande sono?”
DURAREALTÀ: “Me la vivo con la mia famiglia, sto coi bambini, se devo vedermi col presidente mi ci vedo e poi, beh, tra qualche giorno vado al mare e tanti saluti.”
Che rapporto hai coi tuoi figli?
COMEVORREI: “Di nuovo? Ma che ti frega? Li amo, e quando c’è da essere duri e categorici non ho problemi: dopo che hai subito la marcatura di Materazzi puoi fare tutto, nella vita.”
DURAREALTÀ: “Sono tutta la mia vita. Che dire? Essere padre è stupendo. La gioia della vita.”
Interessi collaterali, leggi, vai al cinema?
COMEVORREI: “Ultimamente ho scoperto Bukowski. Vedevo tutti ‘sti bimbiminchia che condividono le sue frasi su instagram, le sue foto, e s’atteggiano a drogati e ubriaconi e allora mi son detto, Luca, devi stare al passo con la generazione. Non credevo ma il suo Donne è fantastico. Un libro bellissimo. Al cinema non ci vado ma adoro troppo Quentin Tarantino. L’ultimo suo film è stato strepitoso, geniale, cioè l’ha girato quasi tutto in una stanza, capisci?”
DURAREALTÀ: “Faccio una vita normale, al cinema andavo e vado poco perché se ci vado il film non lo vede nessuno, vengono tutti a farmi le foto.”
 
Ultimo film che hai visto?
COMEVORREI: “Antichrist di Von Trier. Ho vomitato la fassona che m’ero sparato con Marta prima di metter su il DVD. Lei è svenuta. La scena del clitoride tagliato è troppo per chiunque.”
DURAREEALTÀ: “Non ricordo”
Hai avuto una storia particolare. Sei venuto su a 25. Hai avuto un momento di buco alla Fiorenzuola. Che motivazioni hai trovato?
COMEVORREI: “Non volevo essere un fallito. Un anonimo. Io ho segnato all’Ucraina, e qualche anno prima mi sbattevo ancora in serie B. A furia di lottare, di difendere i palloni, ecco come mi sono motivato.”
DURAREALTÀ: “Non è questione di trovarle, è l’amore verso questo sport. Anche quando giocavo in C io godevo nel fare gol. Cercavo di migliorarmi e migliorarmi col duro lavoro e mi sono tolto delle soddisfazioni importanti.”
Sembra che tu debba toglierti sempre di dosso i dubbi. Come nel gol col Sassuolo.
COMEVORREI: “Ma a me non frega mica dei commentatori, nel senso: non è che li odio. Ma io ho la medaglia da campione del mondo, loro che cos’hanno? Il microfono d’oro? Io gioco sul serio, loro parlano. Ho giocato, dai, usiamo il passato prossimo.”
DURAREALTÀ: “Eh Sì.”
Non hai qualche storia musicale, narrativa, qualche personaggio a cui ti senti di assomigliare?
COMEVORREI: “Hai visto Pulp Fiction? Beh, il capitolo di Butch, il pugile. Io sono Butch. Lui è uno che davano per finito, che addirittura doveva vendersi l’ultimo match della carriera per portarsi qualcosa in saccoccia… ma non ascolta il buonsenso e scanna l’avversario. Mi davano per finito, per giocatore di medio livello, e alla fine ho vinto un mondiale e a 37 anni ho segnato più di tanti fenomeni giovani.”
DURAREALTÀ: “Sinceramente non è che mi viene in mente qualcosa. Son contento di quello che ho fatto, è difficile che ci siano storie simili ad un’altra persona, la vita è così strana che non mette tutti sulla stessa via.”
Siamo a 10 anni dal mondiale. Come vedi ‘sta nazionale?
COMEVORREI: “Bella tosta. Però noi 2006 eravamo meglio, pochi cazzi. E poi il 10 a Motta… no.”
DURAREALTÀ: “Una nazionale forte, gran gara, mi sembrano belli compatti, è un campionato lungo e speriamo che continui così.”
Ma non ci sono nuovi Luca Toni. Com’è che abbiamo un problema coi giovani?
COMEVORREI: “Beh, pensa che all’Hellas io e Pazzini facciamo 34 anni e mezzo in due, come media età. Fatti due conti. La verità è che ‘sti ragazzi qua non sono affamati, pensano solo alla figa e a ciò che comporta essere un calciatore, e cioè i mi piace su facebook, i profili instagram…”
DURAREALTÀ: “In parte i giovani non hanno fame, ma in parte non c’è spazio per i giovani, specie nelle grandi italiane. Inter, Milan, Juventus, Roma, trovami un italiano attaccante che gioca titolare. E ‘sta cosa si riversa poi in Nazionale.”
Come ti vedi da qui a vent’anni?
COMEVORREI: “Mi vedo con Marta e i bimbi a New York, a vivere in piena libertà, magari con qualche esule italiano. Yankees, Central Park, un po’ di vita da debosciato al Greenwich Village… cose così.”
DURAREALTÀ: “Non ne ho idea. Lasciamo tempo al tempo.”
Sei d’accordo con chi dice che fare gol è come fare l’amore ogni volta con una donna diversa?
COMEVORREI: No, non c’è. Perché ha detto una cosa bella.
“Fare gol è anche di più di questo, è meglio di fare l’amore con la propria donna, ti dà emozioni immense. Il gol è qualcosa di inspiegabile, è difficile da raccontare.”
Periodo Bayern: sei diventato il Re, ma poi è arrivato Van Gaal.
COMEVORREI: “Ahhhh, non puoi capire quanto godo che l’hanno esonerato dallo United. Quello è pazzo. Una volta s’è calato le mutande per farci vedere che aveva DAVVERO le palle. Troppo esaltato.”
DURAREALTÀ: “Molto bella fino all’arrivo di Van Gaal. Ero amatissimo, mi sono imposto in Germania. Poi è arrivato un allenatore come Van Gaal e niente, le strade si son divise. Lui aveva un carattere molto forte.”
Ultima domanda: tu e tua moglie avete passato un periodo molto brutto quando avete perso il vostro primogenito, Mattia. Come ne siete, ne sei venuto fuori?
Anche qui, non c’è il comevorrei. Come minimo, direi.
“Lascia il plurale: ne siamo, io da solo non avrei fatto niente. Mia moglie, lei ha avuto una forza incredibile, lei ci ha tirato fuori. Nella vita accadono cose belle e meno belle, abbiamo subito questa tragedia, ma siamo riusciti a farcela e abbiamo due bambini bellissimi.”