Miracoli di fine campionato, UFO spettatori d’eccezione di una insipida Fiorentina-Pistoiese del ’54, una Danimarca improvvisata vincitrice dell’Europeo 1992 dopo una convocazione last-minute. Tutte coincidenze? Noi di Soccer non crediamo, perché alla fine il calcio è finzione, la più bella finzione del mondo.
Cioè… ma non mi dite che?! Cioè veramente pensate che…?!!? No! Sul serio?! Ma dai veramente? Possibile??!!? Vabbè mò non mi mettete in difficoltà che non so fare i punti esclarrogativi sulla tastiera. Cioè veramente voi credete che sia tutto vero e spontaneo quello che è successo nell’ultimo turno di campionato, con le prime tre della classifica incapaci di vincere contro tre Cenerentole come Cesena, Parma & Palermo? Proprio nella settimana in cui Lotito ha detto che le piccole squadre non contano un cazzo? Ma no! State fuori. O siete terribilmente ingenui oppure credete ai miracoli.
Vabbè, sfatiamo prima sta cosa. I miracoli proprio non esistono. Se accade una cosa che aveva una possibilità su un milione di accadere è solo perché… comunque… poteva. Pochino, ma poteva. Chiamare una cosa del genere miracolo vuol dire sottovalutare il numero delle cose che possono esistere (cit.). Quindi lasciate perdere i miracoli, non è il momento di convertirvi. Non è religione. È solo stocastica. Stocastica. Chiusa la parentesi.
Datevi una mossa e prendetene coscienza: “Tutto quello che succede nel mondo del calcio è finzione, fiction, sceneggiatura, recita. Farsa, se ne siete particolarmente disgustati”. Ma sentitevi… credevate davvero che Defrel fosse un fenomeno? Pensavate veramente che un pugno di giocatori che non vedono lo stipendio da mesi potesse pareggiare all’Olimpico? Sul serio, il fatto di condividere con voi la stessa passione, lo stesso paese, lo stesso pianeta, la stessa costellazione, quasi mi offende. Ma in fondo, un po’ vi capisco.
Ultras UFO a Firenze
Nel calcio succedono alle volte cose incredibili. Cose talmente incredibili che il fanciullino che è dentro di noi, prima di essere inculato da quel grande maniaco che è la vita, vorrebbe sempre credere possibili. Esempi? Una volta su un campo di calcio sono arrivati gli alieni! E ho detto tutto. Era il 28 ottobre del 1954 e diversi UFO si sono avvicinati al Comunale di Firenze per vedere Fiorentina-Pistoiese. Complimenti per la scelta. Complimenti al tour operator. Bella partita del cazzo. Tutti gli spettatori videro gli UFO. La partita venne sospesa e quando gli oggetti volanti scomparvero l’intero stadio venne avvolto in uno strano materiale filamentoso che poi si scoprì essere bambagia silicea.
Non mi è difficile comprendere cosa accadde nell’astronave madre di quell’avanguardia aliena. Un ET a forma di icosaedro troncato dice ad un altro ET a forma di icosaedro troncato “Che facciamo? Invadiamo?” “Wa non lo so, sai… non sono più convinto… qua sotto ci sta uno di noi, trenta persone lo prendono a calci e altri ventimila gli urlano contro” “ Marò, che chiaviche sti terrestri. Andiamocene vah!” “Di corsa” “Sì, ma prima caghiamogli addosso!”.
Vabbè la fantascienza mò non c’appizza fino in fondo. La storia calcistica più incredibile che io ricordi e lascio perdere i mondiali, che quest’estate, Federico Buffa (che adoro, un saluto Ciao Federico!) ci ha sfrantecato il cazzo con il Maracanazo, il gol di Hurst, l’Happylessia di Ronaldo e tutto il resto è … no amico Interista, capisco che per te è un trauma, ma nel 5 maggio del 2002 non c’è molto di incredibile. Lo rivelò Simone Inzaghi nel dopo partita “Se non avessimo vinto, avremmo dovuto fare l’intertoto e saremmo dovuti tornare dieci giorni prima dalle vacanze”. I calciatori so’ buoni e cari, ma prova a togliergli dieci giorni di vacanza e diventano più cazzimmosi di un anziano al bingo.
Danesi chiamati dalle vacanze per sostituire la Jugoslavia per poi ritrovarsi sul tetto d’Europa nel 1992
No la storia calcistica più incredibile che io ricordi è quella degli Europei del ’92 in Svezia. Jah la sapete tutti. Vabbè la racconto lo stesso. Come farebbe Federico Buffa. Ecco. A quegli Europei ci doveva giocare la Jugoslavia. Per i più giovani. La Jugoslavia è un paese europeo che non esiste più. Era una paese devastato dalla guerra civile e a 10 giorni dall’inizio della competizione l’Uefa decide di escluderne la squadra dal torneo. Grande apprensione in federazione europea. “E mo chi chiamiamo, chi non chiamiamo? Chiamiamo la Danimarca, che guarda caso, è arrivata seconda nel girone della Jugoslavia e che guarda caso sta a un tiro di schioppo da qui è può arrivare in fretta e frutta, last minute.”
Oddio, quasi tutti i giocatori della Danimarca erano già in vacanza e voi sapete cosa succede quando togli la vacanza a un calciatore, ma vabbè quella volta la presero quasi tutti bene. Schmeichel, il portierone, torna dritto dritto dalle Fiji al ritiro e chiama Michael Laudrup, il giocatore più talentuoso che la Danimarca abbia mai avuto. Egli risponde “Col cazzo che mi presento. Sto scopando. Al massimo, vi mando mio fratello Brian. È un po’ malaticcio, ma bravino”. Brian va agli Europei. A centrocampo, si presenta uno che non vorrebbe nessuno. John Jensen, medianaccio dell’Arsenal. Uno che viene preso per il culo dai suoi stessi tifosi. Uno che ha giocato 4 campionati in Inghilterra e non ha mai segnato. I tifosi gli gridano “tira” ogni volta che prende palla anche se è solo per controllare il varicocele. Nell’inno dell’Arsenal c’è una strofa che dice grosso modo “noi saremo ancora qua quando John Jensen segnerà”. Rima di merda, ma John Jensen se la merita tutta.
E poi c’è anche uno che agli Europei non ci vorrebbe proprio essere. Kim Vilfort. È un gran giocatore. Uno che se non fosse nato in Danimarca, sarebbe nato altrove. La figlia sta male, molto male, troppo male. Lui fa un allenamento e torna da lei, gioca una partita e torna da lei. Se l’Europeo non si giocasse in Europa, lui non ci sarebbe, perché avrebbe cose più importanti da fare. Beh, quella Danimarca si qualifica a stento nel girone eliminatorio. Poi, Brian Laudrup inizia ad imitare il fratello, guadagnandosi immeritata stima per altri 10 anni di contratto giocando alla grande. Schmeichel in semifinale elimina la fortissima Olanda parando nella lotteria dei rigori un solo penalty, a Marco Van Basten, uno dei più grandi di tutti i tempi, l’eroe degli europei del 1988.
E la Danimarca finisce a giocarsi il trofeo. Con la Germania (che trovata originale). La Danimarca vince 2-0. Segnano Jensen, quello che non segnava mai e Vilfort, che torna a casa stringendo la coppa, ma quando arriva sua figlia non c’è più. Secondo voi è reale tutto ciò? No, ragazzi miei. È un cazzutissimo film di Hollywood!!! Un film che in tanti hanno rifiutato. Jerry Bruckheimer non era convinto, George Lucas credeva fossero più credibili i suoi Star Wars. Solo l’Uefa ha pensato che potesse funzionare. E funzionò. Almeno con me che piansi per quella squadra, per Vilfort & sua figlia, per Jensen e tutti quelli che come lui non segnano mai e che finita la finale scesi in strada da solo a festeggiare sentendomi più danese di un cane o di un biscotto. Ripensandoci. Che cazzo me ne fotteva a me della Danimarca? C’era pure del marcio da quelle parti se non ricordo male… è che ero confuso. Come lo siete voi adesso. Confuso dalla magica finzione del calcio.
Il calcio non esiste più
E se non credete a me, credete a Borges a Bioy Casares che nelle Cronache di Bustos Domeq hanno rivelato che il calcio non esiste più, viene solo inventato e raccontato dalle radio e dalle TV. Direte voi “sì Arisegnami ci hai convinto. È tutta una farsa. Però dicci un’altra cosa: chi ha organizzato tutto questo? Chi tiene i fili di questo gioco, maestro? Sono veramente le televisioni o chi altri?” Eh che cazzo, basta con le domande! Mica posso sapere tutto. Non lo so, però in proposito ho qualche ideuzza.
Per certo, non è come dice mio suocero, gran brava persona; non è colpa del Nord che non vuole che il Sud prevalga. Capisco. Per lui la secessione è una lotta continua. In ossequio a questo teorema, il Napoli non vincerà mai lo scudetto. “lo ha già fatto, obietto” “Che c’entra? C’era Maradona. Guarda che fine gli hanno fatto fare, poi.” “Vabbè e che mi dite del Milan che fa schifo quest’anno?” “Eh ma là ci sta Berlusconi, quando ci saranno le elezioni, il Milan vincerà di nuovo”. “E l’Inter allora?” “Beh, loro non lo sanno, ma sono la squadra più a sud tra le squadre del nord”. Non l’avrò mai vinta con lui. E Antarctica non avrà mai una squadra vincente e i Los Cuervos del Fin del Mundo di Ushuaia non vinceranno mai un campionato argentino. Ma non sono convinto.
Per certo, non è colpa della Giuve. No, amico interista se non hai vinto tutti gli scudetti che credi di meritare non è solo per colpa di Moggi e di Calciopoli, ma anche perché facevi giocare Sorondo, Vampeta, Macellari, Gresko, Maniche, Domoraud, Caio, Pistone, e non contento acquistavi i migliori calciatori cardiopatici del mondo soltanto per curarli come se fossi un ente benefico del cazzo.
Tutta una finzione, come nel wrestling
Diciamo che non credo che esistano Innocenti & Colpevoli. Sinceri & Bugiardi. Sono tutti attori. Tutti recitano una parte e si dividono una fetta di torta a seconda dell’impegno profuso, dell’interesse suscitato e del bacino di utenza. Come nel wrestling? Esatto. Come nel wrestling. Puro sport entertainment. Fateci caso, quante similitudini col wrestling. Ci sono i “face”, i buoni. Ci sono gli “heel”, i cattivi. E ci sono le “feud”, le faide secolari che dividono le squadre, le tifoserie, le città, le nazioni. E c’è la PayPerView. E ci sono i risultati a cazzo. Però, se è veramente così… a me , a me beh va bene lo stesso! A me piace il wrestling! Anche se so che è tutta una pagliacciata. E quindi mi può piacere anche il calcio, anche questo calcio. Purchè ogni tanto possa vincere qualcosa anche io, purchè non mi si lasci scoprire che il sangue che i calciatori buttano sul campo altro non è che succo di mirtillo.
Cosa cosa? In questa ipocrisia, voi non volete più starci? Mi lasciate da solo? Fate pure. Io, fino a quando quell’Aura di mistero, quell’Aura di imponderabilità che avvolge il calcio non sarà squarciata, rimarrò qui. Fosse solo per vedere come va a finire. Andate. Non pensate a me. Salvatevi. Lasciatemi solo un pacchetto di patatine, datemi Christopher Nolan alla regia & David Benioff alla sceneggiatura e, per piacere, se la incontrate, dite a Quell’Aura, che l’amo.