Mai darsi per spacciati è l’aforisma del Foggia, ripartito dopo uno sfiorato fallimento alla ricerca della B che mancava da troppo tempo.

Finale di stagione 2011/2012, fallimento totale e aria di pessimismo.
Il presidente Pasquale Casillo annuncia “Nessun lieto fine, la società non ha la forza economica di iscrivere questa squadra al prossimo campionato”
16 luglio ore 13, nessun imprenditore, nessuna voce, il nulla. E’ il giorno della data prefissata per l’acquisizione del Foggia Calcio. Novantadue anni buttati al vento, novantadue anni pieni di ricordi ed emozioni che riportano alla mente lo storico ‘Foggia dei miracoli’ del boemo Zdenek Zeman che andava insegnando calcio per l’Italia e l’Europa.
Agosto 2012, nasce l’Unione Sportiva Foggia. Tra le figure di spicco della neonata compagine figurano il presidente Matteo Biancofiore, l’allenatore Pasquale Padalino, il direttore sportivo Giuseppe Di Bari ( ancora tuttora direttore sportivo) e il capitano Cristian Agnelli ( dalla D alla B con il Foggia). Il Foggia riparte dunque da queste figure appena citate e ripartendo con una rosa giovane e locale (foggiani)

Dalla polvere alle stelle

Luglio 2014, la società promette: “Tre anni e la serie B sarà nostra”. Ufficializzato De Zerbi (ex calciatore rossonero), alla sua prima esperienza da allenatore. Nasce così un nuovo Foggia capace di creare gioco, divertire e far sognare i propri tifosi dopo la scossa del fallimento. De Zerbi è per Foggia e i foggiani l’Antonio Conte della Juventus, capace di far giocare a calcio la squadra e di farli lottare dal primo all’ultimo minuto. De Zerbi, dopo due stagioni ad altissimo livello lascia il Foggia.
Luglio 2016, Stroppa è il successore di De Zerbi. La società si muove bene sul mercato e porta alla corte di Stroppa calciatori esperti e giovani validi per la promozione diretta. L’impronta lasciata da De Zerbi si vede, la squadra gira bene e Stroppa riesce a perfezionare quei piccoli dettagli. Dopo anni di buio totale il Foggia vince il campionato di Lega Pro e si assicura la promozione in B ritornando sui palcoscenici che merita davvero.

“U foggj ej nu squadron”, “ZA Fo”,” “io ti sosterrò fino al 90’…”

La piazza è in festa, nelle strade si respira una nuova aria, gli incubi del passato non fanno più paura, il Foggia è tornato ed è pronto a scendere in campo per far divertire la sua gente.
La piazza di Foggia, come tante nel Sud, è molto “calda”. I tifosi pretendono molto dai giocatori, li lodano in campo e fuori. In cambio chiedono di rappresentare al meglio il Popolo Foggiano. Il Foggia per la città è “sacro”, “una cosa di cui vantarsi”… la città vive del Calcio.
Il calcio è l’unica via di salvezza alla difficoltà presenti al Sud; quando si va allo stadio si lascia tutto a casa, problemi, pensieri e preoccupazioni; Sono tutti uniti, tutti pronti a cacciare la voce, tutti pronti a scendere in campo insieme alla squadra per un unico motivo: VINCERE.

Sognare, sognare, sognare 

Le aspettative dell’arrivo in serie B in tre anni sono state rispettate, ora la gente non vuole solamente essere una comparsa in serie B. Vuole confermarsi, ottenere una salvezza tranquilla e perché no anche puntare ai play-off. Tutta Foggia risente anche di una vecchia rivalità, quella con il Bari. Il derby d’Apulia si fa sempre più vicino, un derby sentito che i tifosi del Foggia vogliono portare a casa.
I tifosi non aspettano altro, vogliono che il campionato ricominci per tornare sui gradoni a cantare, a bere borghetti nei bar prima dell’inizio della partita… a ridere, scherzare e a scommettere sulla vittoria del Foggia.
La città e i tifosi sono pronti a sognare ancora e ancora.