Prima la Var, ora il tempo effettivo. A breve gli arbitri diventeranno droni? No, non ci sto. Il calcio è tradizione prima che progresso. Io sto con l’arbitro in carne e ossa!
Mettiamo caso che una mattina, dopo aver fatto la vostra sacrosanta colazione al bar, una volta arrivati sul posto di lavoro troviate il vostro capo mega galattico con una bella notizia per voi: “Da domani il tuo compito sarà svolto da questa macchina. Mi spiace, sei licenziato!”. Vi piacerebbe eh? Direi proprio di no. Sembrano le prime tre righe del copione di un film di Fantozzi, oppure l’incipit della storia triste di un lavoratore medio italiano dal 2008 fino ad oggi.
In realtà si tratta del primo passo verso l’eliminazione degli arbitri di calcio in carne ed ossa che, se andiamo avanti così, diventeranno come i panda, non bianconeri come tutti pensano, bensì in via d’estinzione. Dopo che la petizione di Biscardi per la moviola in campo è stata accolta, la Var è andata a far visita allo Zar (non potevo non mettere questo stupido gioco di parole) durante la Confederations Cup che si sta tenendo in Russia in questi giorni.
Adesso è il turno del tempo effettivo, un’altra riduzione dei compiti del direttore di gara. In parole povere il recupero non sarà più a discrezione dell’arbitro, ma un tempo effettivo calcolato con precisione da un cronometro esterno che farà stare zitti tutti coloro che credono di essere vittime della superficialità arbitrale, ma in realtà sono pippe imprestate al calcio (un po’ in stile Mazzarri che però alla fine non è una pippa).
Il calcio senza arbitri è come un cielo senza stelle
Sì ok ho esagerato, il tempo effettivo e la Var non faranno morire di fame le nostre giacchette nere, che alla fine riescono ugualmente ad arrivare alla fine del mese; però il calcio senza arbitri è come un cielo senza stelle. Provate ad immaginare un mondo senza vigili o carabinieri, ammesso che sarebbe figo parcheggiare nelle strisce blu senza rischiare multe, però regnerebbe il caos e non ci sarebbe sicurezza per i cittadini. Il calcio è uguale, senza arbitri potremmo atterrare chiunque senza essere puniti oppure segnare senza dover stare attenti alla bandierina, però credo che nessuna partita terminerebbe più al novantesimo con ventidue calciatori in campo sani e salvi.
Insomma le nuove tecnologie non fanno la felicità (in realtà sono i soldi ma mi serviva una frase con le nuove tecnologie). Ok essere precisi con la consultazione di una moviola, ma addirittura il calcolo preciso dei minuti persi e proprio come cercare il pelo nell’uovo, Rizzoli e compagni dovranno avere ben qualcosa da fare durante le partite, se no mi vanno in depressione.
Non licenziate Cesari, al massimo Sconcerti
Ho la netta sensazione che un giorno ad arbitrare le gare ci sarà un drone munito di telecamera e altoparlante in grado di riprodurre il suono poco piacevole di un fischietto. Bello schifo! Niente più risse con l’arbitro, niente più proteste, e niente più lavoro per chi come me cura la rubrica arbitrale di Soccer. Per non parlare degli opinionisti come il riccioluto Cesari, o i brillantinati De Marco e Bergonzi, per loro sarà proprio fame nera e vita sotto i ponti. No ragazzi, mi dispiace ma Cesari sotto i ponti proprio no, al massimo ci mandiamo Sconcerti che ultimamente spara più cazzate di Luca Giurato ai tempi d’oro.
Mi spiace tifosi, ma in questa lotta per la sostituzione progressiva del compito dell’arbitro in campo non sono dalla vostra parte: per me il tempo effettivo per un arbitro equivale alla tessera del tifoso per un ultras. Io sto con l’arbitro! Se però siete così agguerriti allora dobbiamo tecnologicizzare tutto, e non solo gli arbitri, quindi drone col fischietto, giocatori robot e tifosi cartonati che supportano i loro beniamini per mezzo di cori trasmessi da altoparlanti; praticamente una partita simil Futurama. Non scherziamo, il calcio è prima tradizione che progresso! Insomma questa crisi non risparmia proprio nessuno, nemmeno gli arbitri. Al referendum per l’approvazione del tempo effettivo io voto no, perché l’arbitrus non est machina!!!