Buon sangue non mente, si dice. Chissà se questo proverbio si può applicare anche a chi indossa una stessa maglia, traslando il significato in ambito meramente calcistico.

Una descrizione che vale sicuramente per le ragazze del Barcellona femminile che, nella finale di Copa de la Reina – sorella della più famosa Copa del Rey – hanno strapazzato per 4-1 l’Atletico Madrid, aggiudicandosi il trofeo per la quinta volta nella loro storia e bissando il successo dei colleghi maschi.

Le migliori di Spagna a confronto

Il piccolo comune di Las Rozas, situato nella provincia di Madrid, il 18 giugno scorso si è vestito a festa ed è stato teatro di una vera e propria invasione di tifosi, molti dei quali non hanno potuto assistere direttamente allo scontro tra le due migliori formazioni del calcio femminile spagnolo, vista la capienza limitata del campo presente nell’impianto della Ciudad de Fùtbol.
Replicata la finale della scorsa stagione e memore della sconfitta subita, quest’anno era il Barcellona a godere dei favori del pronostico: ci pensa – neanche a dirlo – la numero 10 Jenni Hermoso a firmare il vantaggio azulgrana e a trovare una doppietta nel giro di pochi minuti, in pieno stile Messi, proprietario maschile della doppia cifra magistralmente portata da entrambi sulla schiena.

Il poker catalano

Sonia Bermùdez accorcia inaspettatamente le distanze per l’Atletico, prima che Alexia Putellas e Aitana Bonmatì firmino rispettivamente il tris e il poker catalano, facendo di fatto calare il sipario sulla gara.
Come per i più illustri colleghi uomini, anche per le ragazze arriva la fine di un lungo e vincente percorso: il tecnico Xavi Llorens, infatti, lascia dopo quattro campionati della Liga e quattro Copa de la Reina vinti.
Perché in casa Barcellona, buon sangue non mente.