Lasciare tutto per andare in Africa ad aiutare chi ha più bisogno. E’ già una scelta difficile detta così. Lo è ancora di più se fino a una settimana prima eri centrocampista titolare del Brescia femminile.

Parliamo di Elisa Mele, che a Noceto ha giocato l’ultima partita della sua carriera, nonostante fosse nel giro della Nazionale di Cabrini. Dopo 44 presenze e 8 reti in undici stagioni, ha deciso di cambiare vita.

Il perché lo ha spiegato nella sua lettera che vi proponiamo di seguito.
“Ho sempre sognato di arrivare dove sono arrivata ora e probabilmente anche più in alto. Poi, però, capita che i tanti progetti che avevi in testa iniziano ad essere sormontati da qualcosa di diverso. Si potrebbe dire ‘la vita prende il sopravvento’ ma preferisco utilizzare altri termini. Più che questo preferisco dire che ad un tratto si prende in mano la vita, ci si guarda allo specchio e ci si dice: ‘Che cosa voglio fare, o meglio, chi voglio essere?’ e la mia sempre sicura risposta ‘voglio fare ed essere una calciatrice’ ha iniziato a lasciare il posto a ‘voglio essere voce di chi non ha voce, aiuto per gli altri…voglio essere chi mi dice il cuore’. Si sa, al cuor non si comanda e quando un cuore inizia a suggerirti ed invitarti a qualcosa di bello allora si è pronti anche a fare “pazzie”. Sono consapevole di avere lasciato tanto, ma allo stesso tempo sono convinta che tanto troverò. Fare delle scelte comporta sempre dire no a qualcosa e sì ad altro… e io sono felice di aver fatto questa scelta nonostante tutte le paure e i mille dubbi che la accompagnano. Mi è costato tanto dire no al calcio, ci ho pensato e ripensato, ma sento che quello che intraprenderò è quello che voglio davvero fare. Ad agosto partirò un mese per il Mozambico, in Africa, e andrò in missione con altri ragazzi miei coetanei. Sarei egoista e poco credibile anche con me stessa a dire che partirò solo per aiutare e per fare del bene perché, sono convita, che prima di tutto andrò per essere aiutata e per ricevere tanto bene. Donando si riceve e sono sicura che riceverò tantissimo. Da settembre invece intraprenderò un percorso di studi e le tempistiche non saranno più compatibili con partite ed allenamenti. Lascio il calcio perché mi sono resa conto di voler mettere la mia vita e, quindi, anche questo talento a disposizione degli altri. Il calcio sarà sicuramente uno strumento che utilizzerò in tante occasioni come aggregazione, educazione, gioco. Lascio il calcio giocato, non il calcio in tutto e per tutto”.