Quando si mastica pane e calcio dal mattino alla sera probabilmente finirai per giocarci. E anche se il paragone è dietro l’angolo, sembra che molti giovani dal cognome importante non abbiano paura di mettersi alla prova perchè, si sa, molto spesso buon sangue non mente.

Ne sanno qualcosa in casa Maldini. Dal nonno Cesare, passando per il papà Paolo e finendo con i giovani Christian e Daniel. Proprio in questi giorni il più piccolo di casa festeggia lo scudettino (under 16) indossando, ovviamente, la maglia del Milan. Ma quali altri piccoli gioielli calcistici figli d’arte stanno uscendo allo scoperto?

Un cognome scomodo
Se escludiamo il Barcellona, in Spagna la più accesa rivalità è quella tra l’Atletico e il Real Madrid. I due allenatori, oltre ad essere famosi ex calciatori hanno due figli che vogliono seguire le loro orme. Ma se il figlio di Simeone, Giovanni, ha deciso di tenere in vista il cognome del babbo con la maglia del Genoa, il figlio di Zidane ha optato per il cognome della mamma, troppa, a suo dire, la pressione e l’eterno paragone con il fuoriclasse francese.
E così Enzo Fernandez, classe ’95, gioca nella primavera del Real e dallo stesso papà è stato portato qualche volta in prima squadra, debuttando in Copa del Rey e segnando un gol. Mentre il figlio del Cholo si pensa possa forse superare il padre, la maggior parte della gente è più che convinta che il piccolo Zidane non potrà mai essere quello che Zinedine fu. 
Invece chi a Barcellona ha dimostrato di sapersela cavare egregiamente mentre nel campionato italiano non ha fatto faville è Patrick Kluivert. Suo figlio Justin, classe ’99, ala destra dell’Ajax è considerato dagli addetti ai lavori una vera promessa, pronta a fare grandi cose.

Made in Italy
Oltre ai già citati Christian e Daniel Maldini, abbiamo altri eredi nostrani: da Federico di Francesco, figlio di Eusebio, che al contrario del padre gioca da ala destra nella squadra del Bologna (dove sembra voglia rimanerci); Federico Chiesa, classe ’97 che sta facendo belle cose nell’Under 21 ma soprattutto nella Fiorentina (assolutamente magnifico il primo gol in campionato con la maglia viola); Simone Ganz, figlio di “el segna semper lu” Maurizio, attaccante, ovviamente, come il papà e il meno conosciuto Matteo Mandorlini (più conosciuto sicuramente il papà Andrea campione d’Italia nell’Inter trapattoniana dei record) che ammette l’impossibilità di non seguire le orme paterne.
Un paragone obbligatorio ma difficilissimo
C’era una volta, in una galassia non così distante, un calciatore che fece sognare tutto l’Est Europa (e non solo). Soprannominato il Maradona dei Carpazi, Gheorghe Hagi (in patria conosciuto come Regele ovvero il Re) è tuttora considerato il miglior calciatore romeno della storia nonché uno dei più grandi numeri 10 della sua generazione.
Fantasista veloce, tatticamente versatile ma anche aggressivo ha incantato gli stadi di Bucarest, Madrid, Barcellona e anche quello italiano del Brescia. Oggi, nel 2017 abbiamo un’altro Hagi nel nostro campionato. Ianis, 18 anni, è un centrocampista della Fiorentina dove purtroppo ha trascorso la maggior parte del tempo in panchina piuttosto che in campo ma a volerlo, ora, sembra che ci sia il Galatasaray pronto ad abbracciare il figlio del grande Gheorghe che a Istanbul ci è stato sia da calciatore che in veste di allenatore. Chissà se riuscirà mai ad avvicinarsi o addirittura a superare il livello del Maradona romeno.