Napoli sta vivendo una nuova stagione dell’oro, a livello politico, sociale e, naturalmente, calcistico. E come ogni periodo di grandeur, è l’autocelebrazione a farla da padrone.
Ieri l’inaugurazione del murales dedicato a Marek Hamsik, per festeggiare i 10 anni di permanenza tra i partenopei dell’attuale capitano azzurro. Domani, invece, per non dimenticare da dove tutto è partito sarà presente Diego Armando Maradona per ricevere la cittadinanza onoraria.
“Niente compenso a Diego”
Quando si muove Diego, si sa, non mancano mai le polemiche. Anche stavolta, infatti, sono puntualmente scattate. L’attuale amministrazione comunale ha scelto di conferire all’ex Pibe de Oro la cittadinanza onoraria e dopo l’euforia iniziale c’è chi si è domandato del compenso: si parla di circa 230 mila euro.
“No al compenso per Diego” è stato il messaggio lanciato da molti uomini di spicco della città. Il cachet che gli sarà riservato ha, infatti, scatenato l’ira di molti consiglieri comunali che sono sì favorevoli al conferimento della cittadinanza onoraria a un giocatore che è stato il simbolo di Napoli e del Napoli Calcio, ma che non dovrebbe essere pagato per riceverla.
Una polemica destinata a spegnersi con il suo arrivo, perché la febbre per Diego a Napoli è già arrivata alle stelle.
Non ripetere gli errori di Torino
E poi c’è la questione sicurezza a non far dormire sonni tranquilli agli organizzatori. A Napoli sarà chiusa piazza del Plebiscito con uno spiegamento ingente di forze dell’ordine e steward. Dopo i fatti di Torino (per la finale di Champions), la questura ha approvato l’ingresso, controllato, nella piazza di circa 32mila persone.
Ma sono i pro e i contro per Napoli di essere tornata una città centrale del calcio italiano e internazionale. Con i suoi miti e i suoi eroi moderni, per esaltare il passato glorioso ma costruire un presente ancora migliore.