Fatith Terim non è nuovo alle pazzie. Anche se questa volta gli è costata molto cara. L’Imperatore, infatti, ha perso il suo regno. Da oggi non è più il Ct della Turchia.

A renderlo noto è stata la federazione turca. L’ex Fiorentina e Milan ha chiuso così il suo terzo mandato alla guida della nazionale dopo i periodi 1993-1996 e 2005-2009. Il suo miglior risultato è stato il terzo posto agli Europei del 2008.
Come riportato dal quotidiano Hurriyet, Terim è finito nella bufera alcuni giorni fa dopo essere stato coinvolto in una rissa con il proprietario di un ristorante nel centro turistico di Alacati, a quanto pare per una vecchia rivalità con il genero del tecnico, anch’egli proprietario di una struttura nelle vicinanze: l’uomo ha presentato una denuncia contro Terim.
Il filmato della rissa ha avuto ampio risalto sui media turchi.

Ma chi è l’Imperatore?

Camicia risvoltata con immancabili chiazze di sudore e una catenina d’oro. Fatih Terim è più il tamarro degli allenatori.
 Il suo calcio, come il suo carattere, è tutto grinta e orgoglio con una naturale propensione all’attacco. E’ chiamato l’Imperatore, un regnante che però non porta stabilità ma il caos ovunque sia chiamato a lavorare. Lo sa bene la dirigenza del Milan che lo ingaggiò nel 2001, tra conferenze stampa in bermuda, pranzi di squadra interrotti per guardare il Grande Fratello, o sedute di allenamento saltate per colpa della saudade turca.

Il  capolavoro in Nazionale

Diverso il giudizio dei tifosi che lo rimpiangono, memori di un derby contro l’Inter vinto con 3 gol segnati in 6 minutiPrima dei rossoneri fu il popolo della Fiorentina ad amarlo, e qualche anno prima ancora i tifosi del Galatasaray, con cui ha vinto, allenando in più periodi, 12 titoli nazionali e una storica Coppa Uefa, primo e tuttora unico alloro europeo per un club turco.
Il capolavoro di Terim è comunque la Nazionale turca, guidata alla prima storica qualificazione ai Campionati Europei nel 1996 e trascinata in semifinale nel 2008. Le gare in Austra-Svizzera con rimonta nei minuti finali, contro Repubblica Ceca e Croazia, rappresentano il suo manifesto calcistico. L’eliminazione contro la Germania, con a disposizione 12 giocatori e il terzo portiere adattato attaccante non scalfirono l’impresa.
A Istanbul nel 2008 viene proposta persino una statua in suo onore. L’iniziativa, però, non ebbe seguito proprio per il rifiuto di Terim che, magnanimo, preferì la costruzione di una scuola per i bambini in difficoltà. 
Una vita da Imperatore, nel bene e nel male. Da oggi in esilio dal suo impero.