Una vita di un uomo che merita di essere raccontata. La sua storia racchiude un mondo tutto da scoprire, ricco di aneddoti tristi e momenti piacevoli, di rinascite calcistiche e personali fino ad arrivare alla giusta consacrazione che questo uomo merita.
“Questo ragazzo è l’uomo giusto per il nostro attacco, prendiamolo”.
Risuonano nella mente del Presidente del Perugia Luciano Gaucci queste parole.
Fu lui a scoprire questo talento cristallino dalla Sambenedettese e lo portó direttamente in serie A. Una vera e propria favola per l’attaccante romano. Ma come ogni favola che si rispetti all’interno del narrato compaiono delle difficoltà, degli ostacoli che vanno superati e affrontati nel migliore dei modi.Il primo ostacolo Bucchi lo trova nella la vita calcistica.Alla fine della partita del suo Perugia, terminata con una vittoria, si ride e si scherza negli spogliatoi. I medici chiamano a caso:“Bucchi e Monaco. È giusto una formalità, vi aspettiamo per il controllo doping“.Dopo due ore da quella visita c’e solo silenzio. Nessuno parla. L’unica voce in quel silenzio è quella di Bucchi che furioso pronuncia: “Quello che è successo oggi è veramente scandaloso“.Il verdetto parla chiaro: squalifica di 16 mesi per uso di sostanze dopanti. Dopo questa distruzione personale accade l’impensabile.Cristian Bucchi, tornato dalla squalifica, va in scena con il suo Cagliari per affrontare la Sampdoria, allo stadio Marassi di Genova. La partita finisce con un 1-3 in favore dei rossoblù.Felice della vittoria, l’attaccante romano cerca invano di contattare telefonicamente la propria compagna, Valentina Pilla. Il telefono squilla a vuoto. Una volta atterrato all’aeroporto di Elmas, Bucchi si dirige subito preoccupato verso casa.Aperta la porta della camera, trova la sua compagna Valentina sul pavimento e la bimba di un anno al suo fianco.I medici parlano chiaro: la causa del decesso è un attacco di cuore causato da una malformazione di natura genetica.Una tragedia senza paragoni che riporta il buio nella vita di Cristian.Il giovane romano, però, come già ha dimostrato dopo la squalifica, ha una grande forza interiore.Potremmo paragonarlo ad un’Araba Fenice, un animale mitologico, noto per il suo potere di resuscitare dalle proprie ceneri e ritornare continuamente alla vita.Bucchi è proprio cosi, muore più volte e ha sempre la forza e il coraggio di rialzarsi e tornare a vivere.Tutto questo per i suoi tifosi, per la sua bimba e per onorare le volontà della moglie defunta.Prima di resuscitare del tutto, però, l’attaccante romano vive un periodo difficile, di meditazione. Ma c’è un episodio, nella sua vita calcistica, che segna il suo definitivo ritorno.Allo stadio Sant’Elia di Cagliari vanno in scena i Rossoblù contro i bianconeri dell’Ascoli.92′ minuti: i rossoblù conducono per 2-0. Il capitano del Cagliari Daniele Conti calcia una punizione dal limite che il portiere ascolano non blocca e respinge il pallone. Come un Falco arriva su quel pallone BumBumBucchi.Al goal di Bucchi, arrivato dopo un anno dalla tragedia personale lo stadio, gli avversari e i compagni vivono un momento di commozione unico.Cristian si rende conto di aver segnato il suo primo gol con la maglia del Cagliari ed esulta portando la mano destra al volto e baciando la fede nunziale in nome del suo eterno amore per Valentina, sua moglie.Seguono 5 minuti di applausi e di cori da parte del pubblico che scandisce il nome di Cristian Bucchi. Una gioia immensa per tutti: la rinascita è completata.Ora una nuova vita, dopo quella da calciatore ecco quella da allenatore.Quest’anno sarà l’allenatore più giovane della serie A (40anni) e siederà sulla panchina neroverde del Sassuolo. Sarà difficile ripetere le imprese di Eusebio Di Francesco ma lui, come sempre, è pronto a mettersi in gioco.“Riparto dal mio marchio di Fabbrica, il 4-3-3. I miei giocatori non devono essere statici, amo la dinamicità. Ai movimenti e all’interpretazione del gioco di uno solo legati i movimenti e l’interpretazione degli altri.”Cristian Bucchi riparte da qui, da queste parole. E Noi di Soccer Illustrated non possiamo far altro che augurargli il meglio per questa nuova avventura.
Siamo anche su Facebook, seguici!