A parte le polemiche e le divisioni politiche, ecco perché i romani hanno sempre bisogno di un’arena all’altezza per godere delle battaglie dei loro gladiatori preferiti.

Roma e stadio sono due parole che, storicamente, stanno bene insieme. Nel corso della storia, i romani sono stati veri e propri maestri nella costruzione di anfiteatri, antenati dei più moderni stadi. Con un’organizzazione curata nei minimi dettagli, i cittadini potevano godersi spettacoli, battaglie navali (sì, anche quelle), ma soprattutto combattimenti tra gladiatori e animali feroci di vario genere. Non c’è da stupirsi, quindi, se tuttora i giocatori giallorossi siano visti dai propri tifosi come veri guerrieri, settimanalmente impegnati in epici scontri con avversari sempre diversi. E non bisogna stupirsi nemmeno se, dopo decenni passati a combattere nel vecchio stadio Olimpico, l’imperatore italo-americano James Pallotta abbia voluto regalare ai suoi tifosi un nuovo luogo in cui godersi il calcio. Questa proposta ha fin da subito trovato il parere favorevole della maggior parte dei tifosi: dopo tutto, la massima “panem et circenses” di Giovenale è ancora attualissima. Bisogna comunque dire che lo Stadio Olimpico, inaugurato nel 1953, non è nato esclusivamente per il calcio. Questo è reso evidente dalla pista di atletica, che crea non pochi problemi di visibilità e vicinanza al campo da parte della tifoseria. Il nuovo stadio è stato fortemente voluto anche dal più grande gladiatore degli ultimi vent’anni, quel Francesco Totti che ha abbandonato lo scorso anno il palcoscenico, dopo aver arringato la folla e sconfitto nemici, provenienti da posti esotici di ogni tipo. Anche l’ex console Luciano Spalletti, proprio nell’ultima stagione, aveva lanciato lo slogan “Famo ‘sto stadio!”. A Roma, è ormai evidente, si sentiva la necessità di cambiare.
Stadio Roma Colosseo
E proprio dalla storia antica i responsabili del progetto di questa nuova struttura sono voluti partire: dare a Roma e ai tifosi un nuovo e moderno Colosseo, con l’ambizione che possa diventare un domani un monumento iconico e riconoscibile in tutto il mondo. Un esempio? Il progetto prevede che sia costruito completamente in acciaio e vetro, avvolto da un rivestimento in pietra, una moderna interpretazione degli archi dell’Anfiteatro Flavio. Con una capacità totale di circa 52 mila posti, sorgerà in una zona periferica a sud ovest della capitale, nel quartiere Tor di Valle. Anche la posizione, così come i dettagli tecnici e stilistici del complesso, non sono per nulla casuali. Lo stadio, infatti, si troverà in uno snodo strategico, vicino sia al raccordo che all’aeroporto di Fiumicino, rendendolo così facilmente raggiungibile. Ma se è vero che non di solo calcio vive l’uomo, questa nuova arena sarà uno dei tasselli di un progetto più articolato. A pochi passi dallo stadio sorgerà il Roma Village che offrirà una vasta gamma di possibilità dedicate alla ristorazione e all’intrattenimento attorno a una nuova e moderna interpretazione della famosa Scalinata di Trinità dei Monti. Ma ci sarà spazio anche per il Museo della Roma e per il centro sportivo che sostituirà la famosa Trigoria. Insomma, un progetto davvero innovativo e all’avanguardia, ma che non dimentica il passato. Perché Roma vuole e vorrà sempre dire anche (e soprattutto) Colosseo e gladiatori.
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