E’ stato un mercato di gennaio povero, per tutti.
Nessuna squadra di vertice ha fatto operazioni importanti e nemmeno ritocchi sostanziali. Non sarà questo il mese giusto per i grandi colpi, ma noi guardiamo a casa nostra.

E a casa nostra Mr Sarri ha spiegato che c’erano un paio di interventi da fare importanti.
Un paio di ruoli da coprire per continuare la marcia.
I profili sono stati individuati e le offerte fatte; poi è cominciato lo show.
E’ vero che le trattative si fanno in 3, è vero che è normale che sfumino tante idee.
Ma non è normale la platealità con la quale naufragano certe trattative.

I rifiuti dovrebbero rimanere nel segreto delle telefonate, dovrebbero filtrare solo come rumors.
Invece alla firma del contratto di Verdi a Milano ci eravamo presentati pure noi, a Younes abbiamo fatto fare le visite mediche, Politano era cosa fatta.
Io all’inizio non mi aspettavo nulla, sinceramente.
Conscio dello sforzo fatto a giugno nel trattenere tutti, memore della storia passata che a gennaio non ci ha mai regalato grandi emozioni, non mi ero illuso; arriverà forse solo Inglese, pensavo, tra l’altro già nostro, in virtù di quel “gentleman agreement” tra i 2 Presidenti che ci hanno raccontato, che prevedeva l’arrivo anticipato dell’attaccante in caso di necessità, e l’infortunio di Milik creava la necessità.
Invece anche Inglese è rimasto a casa e il Chievo si è preso anche Giaccherini.
(Sulle cessioni di Giak e Maksimovic voglio pensare che ci sia stato il placet di Sarri indipendentemente dall’arrivo o meno di rinforzi).
Le “illusioni” me le sono fatte quando ho visto che il Napoli si è mosso, con decisione.
La differenza, rispetto ad altri anni, è proprio questa.
Che il Napoli ci ha provato.
Con offerte congrue e cash alla mano; su profili sicuramente condivisi con il Mister.
Ma nemmeno questo è bastato.
Per Politano e Verdi è stato offerto, singolarmente, più di quanto speso da tutte le altre squadre italiane in questa sessione (24,5 mln di €) https://twitter.com/pisto_gol/status/958835148283437056
Questa esperienza ci deve servire per capire che servono nuove strategie; che c’è una società in Italia che controlla il mercato, che opera in maniera ambigua, ad essere buoni.
Ci è stato impedito di rinforzare le seconde linee (perchè di seconde linee si trattava).
Ora rimbocchiamoci le maniche; questo pezzo di Storia dobbiamo conquistarcelo da soli, con le armi che già abbiamo. Questo siamo e questo saremo.
Non è il tempo delle polemiche: Non è sfumato l’arrivo di Messi o Ronaldo.
Siamo primi. Contro tutti.
Cerchiamo di non esserlo anche contro noi stessi.
#iocicredo