La storia recente del Benevento calcio è fatta di date da ricordare: 30 Aprile 2016 la promozione in B e dopo poco più di un anno, l’8 Giugno 2017, l’incredibile passaggio in serie A. La società è nata il 6 Settembre 1929 e noi di Soccer Illustrated proprio di 6 Settembre, 88 anni dopo, abbiamo incontrato il sindaco della città Clemente Mastella.
Grazie all’impresa dei ragazzi del presidente Vigorito e di mister Baroni, il territorio ha la possibilità di rilanciarsi; proprio di questo abbiamo parlato con il primo cittadino, e non solo. Un’intervista fra calcio, ricordi d’infanzia, storia, arte e le Universiadi 2019 che si terranno tra Napoli e Benevento, la XXX edizione non poteva avere sede migliore, un territorio che zampilla storia e cultura.
Siamo stati alla scoperta di una regione che vive e vivrà sport a 360 gradi, da fine ottobre a fare compagnia a Soccer Illustrated ci sarà il magazine Sport Style, perché anche «lo sport è un romanzo».

Con la promozione in A della “Strega”, un sogno non solo per i beneventani, è sembrato di rivivere la Premier League di due anni fa che consacrò il Leicester di Ranieri campione, un’impresa che ha entusiasmato tutti gli amanti del calcio.
Quando ha iniziato a rendersi conto che il sogno stava diventando realtà?
Dopo i primi gesti calcistici di inizio campionato pensavo si potesse arrivare ai play-off. In seguito c’è stato un momento di incertezza nel quale ho sperato che i punti conquistati a inizio campionato potessero bastare per una tranquilla permanenza in B. Poi in maniera inaspettata, impensabile, poiché ritenevo che il Frosinone avesse più chance di noi, le ottime prestazioni del Benevento e la rocambolesca uscita di scena dei Ciociari dagli spareggi promozione ci hanno dato la possibilità di realizzare questo “Sogno mai sognato”, come recita la canzone di Modugno.
Per noi di Soccer il calcio è un romanzo, per il sindaco Mastella cosa rappresenta?
Per quanto mi riguarda il calcio ha fatto parte della mia esistenza, fin da bambino. Insieme agli amici giocavo con le figurine dei calciatori, poi è stato via via un crescendo di passione e interesse. All’inizio l’Inter era la mia squadra del cuore: Sarti, Burgnich, Facchetti, Tagnin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Peirò, Suarez, Corso…la Grande Inter. Mi appassionava Herrera, mi appassionava il mancino Mariolino Corso e le sue punizioni “a foglia morta”. In seguito il passaggio dall’adolescenza all’età più adulta mi ha portato a guardarmi intorno e vedere che il Napoli in quel periodo era l’unica squadra meridionale, ho fatto parte della dirigenza del Napoli quando c’era Ferlaino, sono molto amico di Maradona e degli altri calciatori che ci portarono alla vittoria del doppio scudetto; dei partenopei sono stato anche vicepresidente, mi appassiona seguire la Nazionale anche se in questo periodo siamo malmessi.
E il Mastella calciatore?
Ho giocato, da libero, da mediano, utilizzavo di più la testa delle gambe, non ero uno di quelli che si allenava molto, mi divertivo insomma, come divertente è stato fare il giornalista sportivo. Ero in Rai, andavo in onda dopo “Tutto il calcio minuto per minuto” con “Domenica Sport” guidato da Mario Giobbe, sono stato inviato per la Ventura a “Quelli che il calcio” seguendo il Napoli.
La serie A sembra essere in buona forma: le importanti operazioni di mercato, la lotta scudetto che si prevede più serrata, squadre come Inter e Napoli che fanno vedere ottimo calcio. Ha anche lei questa impressione?
Mi auguro che sia così. La lotta di più squadre per lo scudetto se la augurano tutti gli amanti del calcio, aumenterebbe l’interesse, è abbastanza noioso veder vincere sempre la stessa squadra. C’è però un aspetto che mi lascia pensare, che definisco deleterio: è singolare che le tre squadre del sud abbiano proprietari italiani, mentre nel nord come anche la Roma la proprietà sia straniera. I cinesi a Milano, a Bologna c’è il mio amico canadese Joey Saputo, Pallotta a Roma…stranamente il sud più in difficoltà sul piano economico e sociale è quello che partorisce l’italianità dal punto di vista dell’equazione ‘azienda partecipata nel calcio’. Da questo punto di vista il calcio italiano vive una grossa crisi, anche se la situazione è simile anche in Francia con il PSG di proprietà degli arabi e in Inghilterra fra russi, arabi e asiatici. E’ cambiato il mondo del calcio, non si vedranno più giocatori come Totti e Del Piero, basti pensare al passaggio di Bernardeschi dalla Fiorentina alla Juventus, un grande talento che per soldi decide di fare panchina alla Juve invece di disputare un’altra stagione da titolare.
Per il Benevento, invece, una falsa partenza in campionato. Duro l’impatto con la nuova categoria…
Sarà una stagione difficile, sono stati fatti degli investimenti da parte della società, spero che siano utili per puntare alla permanenza nella massima serie, come fece il Crotone lo scorso campionato quando era dato per spacciato. Indubbiamente la nostra sarà una lotta per non retrocedere, ma spero di sbagliarmi. Avremo bisogno di un pizzico di fortuna, cosa che è mancata nelle prime partite. Mi dispiace per il mancato acquisto di Pavoletti, secondo me era il profilo giusto per l’attacco.
Mastella
Apprezzato il suo sforzo per ottenere in anticipo i fondi destinati alle Universiadi 2019, il “Vigorito” è uno stadio affascinante, molto simile agli stadi inglesi, adesso c’è stato un restyling per permettere lo svolgimento delle gare di campionato, in futuro quali lavori interesseranno l’impianto?
Per fine anno partiremo con degli accorgimenti volti a ristrutturare e migliorare al meglio lo stadio per portarlo a 20000 posti, così da poter ospitare anche la Nazionale di Calcio. Lavori anche nell’antistadio e all’esterno del “Vigorito”, insomma ce la giochiamo al meglio.
Chiudiamo con le Universiadi 2019, Benevento non è solo calcio ma sport a 360 gradi, è storia, arte, cultura.
Quando sono diventato sindaco la mia prima preoccupazione è stata, ed è ancora, quella di far salire in quota Benevento e farla conoscere non sono in Italia. Il direttore della Reggia di Caserta Felicori è entusiasta delle bellezze di Benevento, noi abbiamo tanta cultura, monumenti, arte, siamo patrimonio dell’Unesco, eppure siamo poco conosciuti. Ci stiamo rilanciando prepotentemente. La gente non sa che il territorio di Benevento in antichità era molto apprezzato dagli imperatori romani che trafugavano in Egitto e portavano qui. Abbiamo per questo un patrimonio enorme che ci rende una splendida realtà egizia, la seconda in Italia: un nostro obelisco attualmente è al “Getty Museum” di Los Angeles. Le Universiadi ci aiuteranno nell’intento di portare turismo e nuove opportunità, il calcio e lo sport in generale sono un grandissimo mezzo di comunicazione e promozione.