Ho sempre pensato che calcio e storia avessero qualcosa in comune, come per esempio l’Invincibile Armata, la favola del Real Madrid.

La storia ci insegna che nel 1587, il re di Spagna, Filippo II, organizzò una flotta composta da centotrenta vascelli e ventiquattromila uomini definita “Invincibile Armata”, con il compito di contrastare la crescente potenza marittimo-commerciale dell’Inghilterra e per porre termine al conflitto anglo-spagnolo; un‘ iniziativa bellica ambiziosa che, però, alla fine si rivelò fallimentare. La realtà invece ci dimostra che la vera “Invincibile Armata” nacque il 6 marzo 1902 a Madrid, col nome di Madrid Club de Futbol, sulle ceneri della prima squadra di calcio spagnola della storia, fondata da studenti iberici provenienti da quell’Inghilterra che un tempo era la grande nemica. Nasce il Real Madrid.

Real Madrid: una squadra che ha sempre guardato il calcio dall’alto in basso.

Un progetto sportivo vincente che non ha mai conosciuto crisi, come si può notare dalla bacheca ricolma di tutto ciò che si può vincere sia in Spagna che nel mondo. Su tutte le innumerevoli coppe, svettano le undici Champions League, un vero e proprio record che si va a sommare a quello di squadra più titolata nelle competizioni UEFA per club.
Una squadra “regina del calcio” come si può notare dalla corona sullo stemma, assegnatale, nel 1920, da Re Alfonso XIII di Spagna insieme al titolo nobiliare di “Real”. Tantissimi campioni sono nati nella “cantera” madrilena o comunque hanno avuto un passato nei “Blancos”; per citarne alcuni: Roberto Carlos, David Beckham, l’attuale tecnico Zinedine Zidane, Fabio Cannavaro, Luis Figo, Raul, David Villa, Iker Casillas, fino alle attuali divinità del calcio Cristiano Ronaldo e Gareth Bale, centonovantaquattro milioni in due, definiti i più costosi colpi di mercato della storia del calcio, che hanno permesso al Real di diventare a tutti gli effetti il club più ricco del pianeta sia in termini di qualità che in termini economici.
Beh i requisiti per essere definiti “Galacticos” ci sono tutti, sia quelli sul campo che quelli fuori, perché, cari appassionati dello sport più bello del mondo, il Real è l’unica società sportiva professionistica ad aver istituito un corso di studi universitario post-laurea.

Nel 2006, presso l’Universidad Europea de Madrid, è stata creata infatti la “Escuela de Estudios Universitarios Real Madrid”

Prima scuola di specializzazione sullo sport, la sua gestione, la comunicazione e la salute, che vanta come direttore di cattedra Mario Vargas Llosa, vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 2010.
Quelli che non conoscono il calcio cominceranno a intuire che il Real Madrid sta al calcio come il buon vecchio Michael Schumacher sta alla Formula 1. E’ la squadra vincente per antonomasia, quella che, se hai la sfiga di giocarci contro, sono più le lacrime che versi che i gol che fai, quella squadra che, negli archivi dei trofei calcistici, appare troppe volte fino a farti venire la nausea, quella squadra che in campionato è sempre prima o magari no.

Real Madrid anni 90
Real Madrid anni 90

Primi in tutto, ma non in Spagna.

Infatti l’unica nota stonata delle “Merengues” (ennesimo soprannome attribuito al Real per il bianco candido della divisa simile a quello delle meringhe) è il fatto di non essere la squadra più vincente della storia del calcio spagnolo, perché, come dice il detto, “nessuno è profeta nella propria patria” e a Madrid questo proverbio lo hanno preso alla lettera.
Il primato spagnolo appartiene infatti agli storici rivali del Barcellona, i cosiddetti “Blaugrana”, che sia cromaticamente che geograficamente parlando sono in netta contrapposizione con la squadra della capitale. Oltre ai successi degli ultimi anni di Messi e compagni, il Barça ha razziato quanti più titoli casalinghi possibili approfittando delle distrazioni europee del Real, un pò come in Italia negli anni in cui il Milan accumulava Champions e in contemporanea la Juve incrementava il suo numero di Scudetti e Coppe Italia.
I numerosi traguardi conquistati in giro per il mondo dal Real, hanno fatto si che da squadra spagnola divenisse ben presto una squadra internazionale, che vanta una quantità smisurata di tifosi sparsi in tutti e cinque i continenti.

Cristiano Ronaldo, il giocatore più prolifico del Real Madrid
Cristiano Ronaldo, il giocatore più prolifico del Real Madrid [Credits: Real Madrid]

La dirigenza è il dodicesimo uomo in campo.

Se un film è bello non è solo merito degli attori e degli effetti speciali ma anche di tutte quelle persone che stanno dietro la macchina da presa; stesso discorso vale per il Real che non vince solo grazie ai suoi undici in campo, ma anche per merito di grandi allenatori e, soprattutto, di valide dirigenze e di presidenti con la p maiuscola.
Ultimo di questa dinastia di strateghi della gestione societaria è Florentino Perez, da sempre cuore madrileno che, in due mandati, ha fatto, e tuttora fa, del Real, un suo giocattolo, un giocattolo molto costoso del valore di duecentocinquantadue milioni di euro, una somma galattica come la formazione che ha potuto assemblare nel tempo.
La grandezza dei Blancos sembra ormai tale da stare stretta persino nel suo stadio, il Santiago Bernabéu, un’arena impregnata di storia del calcio ma solo sedicesima come capienza nella classifica degli stadi più grandi del mondo con quasi ottantaseimila posti: numeri troppo lontani dal Camp Nou che ospita poco meno di centomila persone. Se però è vero che a Madrid i proverbi si prendono alla lettera, allora, come il vino buono sta nella botte piccola, anche l’Invincibile Armata sta nel Santiago Bernabéu.