Ieri sera si sono scontrate le due squadre che probabilmente si contenderanno i titoli dei prossimi anni. 2 a 1 per gli spagnoli, ma non è stato un monologo castigliano
Tanta qualità in campo tra Italia e Spagna
Una squadra così forte mancava da tanti anni: da Scuffet a Pellegrini, passando per Berardi, finalmente siamo tornati ad una rosa davvero competitiva. Nessuno dei convocati è uno sconosciuto, nessuno dei convocati gioca per squadre di infima classifica. Un sogno che si avvera dopo tanti anni di sconosciuti e giocatori di dubbio livello. Miracolo.
Davanti all’Italia però c’è un’altra squadra di altissimo livello, una Spagna che è pronta a tornare agli altissimi livelli di pochi anni fa. Asensio, Saul e Williams sono forse i gioielli più luminosi della corona castigliana, nati per vincere e per stupire sin da infanti. E così quella che doveva essere una semplice amichevole si trasforma in uno spettacolo per i tifosi e per gli osservatori, ingolositi dalla qualità messa in mostra.
Il tallone d’Achille dei baby talenti del calcio
Nessuna delle 2 squadre riesce ad imporsi subito, la tanta qualità si vede fin da subito e nessuno vuole rischiare. La Spagna però inizia a martellare con sempre più forza, mettendo costantemente in difficoltà la porta difesa da Scuffet. L’attacco è costante, irrefrenabile e i centrali azzurri, forse la zona del campo meno esperta, inizia a vacillare. Gli iberici poi fanno girare la palla in maniera sublime e toglierla inizia a diventare sempre più difficile.
È al 34esimo però che arriva il vero assalto, cross dei rojos e colpo di testa, Scuffet respinge ma Saul insacca. 0 a 1. A questo punto la Spagna spinge per il secondo gol che arriva puntualmente al 38esimo con un colpo di testa di Majoral. L’Italia sembra ormai finita e iniziano ad arrivare le prime ammonizioni di frustrazione. Di Biagio però è convinto: il secondo tempo sarà diverso.
Italia-Spagna: un secondo tempo spumeggiante
Nel secondo tempo c’è una rinascita italiana, attacchi continui che spaventano la Roja. Benassi al 2 minuto spara una palla sulla traversa, gli risponde Asensio con un palo ma la reazione azzurra è forte e tangibile. Al 27esimo arriva finalmente il gol per l’Italia: cross di Berardi e Pellegrini la spizzica in rete. 1 a 2. Di Biagio vuole il pareggio, fuori Chiesa e dentro Di Francesco, non basta però. La Spagna addormenta la partita e riesce a portare a casa una vittoria che sembrava sfuggirgli.
Considerazione post partita: Italia-Spagna verso il futuro
Forse la Spagna rimane un gradino sopra, i suoi giocatori sono più armonici e diversi sono titolari in club di altissimo prestigio. L’Italia però ha dimostrato che c’è, è rinata. Questa nuova generazione incarna appieno i valori che contraddistinguono da sempre la nazionale maggiore: qualità e sacrificio. Naturalmente non c’è solo la Roja fra le under 21 più forti, Germania e Spagna sono in agguato, senza contare Olanda ed Inghilterra. Ciò che conta è però l’aver dato il segnale che per vincere nei prossimi anni bisognerà superare prima anche gli Azzurri. L’alta qualità poi garantisce un ricambio generazionale di altissimo livello, le speranze ci sono tutte.