Calcio, cibo e moda: il tridente perfetto.

Se pensate che questi 3 elementi non possano convivere insieme non siete mai stati al Fashion Foodballer. In piazza Strozzi, in pieno centro a Firenze, ritroviamo le nostre eccellenze italiane racchiuse in quello che è un pò di più di un semplice locale.
L’idea nasce dall’imprenditore fashion Manuele Venturucci e dal suo slogan: il buono del calcio.  Così unisce le forze con Emanuele Principe Mignardi, e una squadra a tutto calcio: Luciano Spalletti e suo figlio Samuele, Alberto Gilardino e Dario Dainelli.

Food e Football vanno a braccetto

Il football, così come il food, è l’emblema dell’ aggregazione. E’ proprio per questo che non c’è niente di meglio che guardare una partita assieme ai propri amici mentre si gusta un piatto di gnocchi o ravioli, una trippa o una pescatrice al forno, o se vogliamo essere più easy una buona pizza o un hamburger.
Gli schermi sono 18 e oltre alle partite attuali si potranno vedere vecchie gloriose partite, quelle che ancora ci ricordiamo a memoria ma che non ci stanchiamo mai di vedere. Rappresentato sotto il bancone del bar troviamo il gol di Fabio Grosso che ci ha fatto diventare campioni del mondo nel 2006.

Food, Football e Fashion, il mix perfetto

In questo ristorante-museo del calcio possiamo trovare due sale: la prima, Sala Prato ospita un calcio balilla (marchio del locale sono proprio gli ometti di plastica) dove tra un rimbalzo sulla sponda e una controdoppietta, si può bere una birra artigianale o un calice di vino bio; nella seconda sala, Sala delle Glorie, vengono ricordati gli eventi calcistici più importanti a partire dal 1930 al 1989 e sulle pareti sono esposte le maglie e le scarpe di giocatori icone: da Pelè a Zidane, da Baggio a Del Piero passando per Battistuta e Ronaldo.
Ma al FFB si respira anche aria di moda? Certo, perchè dopo aver mangiato, bevuto e ammirato la storia del calcio si possono comprare t-shirt, cappellini, tazze e anche spille magnetiche con frasi famose come ad esempio “a pallone ci possono giocare tutti, a calcio soltano in pochi” (grazie Arrigo!). Da non perdere gli eventi, come ad esempio “God save the wine” dove si sono potuti degustare i vini di calciatori-imprenditori tra i quali Andrea Pirlo, Daniele Bonera e Andrea Barzagli.
E se pensate che il calcio non debba mischiarsi con altre cose, la frase di José Mourinho incisa a caratteri cubitali su una parete del locale è dedicata a voi: “Chi sa solo di calcio non sa niente di calcio”.