Higuain e Dybala sono il favoloso presente della Juve, tanti pregi e un solo difetto: non sono immortali. Marotta non sa accontentarsi e pensa già alla Juve 2.0, quella con Riccardo Orsolini in attacco

Credo che ognuno di noi abbia un aforisma di qualche celebre personaggio che ci piace o che ci rappresenta. A maggior ragione oggi, nell’era dei social, un periodo che ci permette di violentare queste frasi nei nostri stati o nei nostri post, Socrate e Platone vanno per la maggiore, specie tra quei ragazzini che la filosofia non sanno manco cosa sia perché non l’hanno ancora studiata, e che riportano queste frasi perché “già sentite da qualche parte”.
Io voglio fare il modesto, nessun filosofo famoso e nessun poeta storico, ma un regista, sceneggiatore e scrittore spagnolo dei nostri giorni e tuttora vivente. Sto parlando di David Trueba, forse per molti un nome nuovo e sconosciuto, il quale pronunciò una frase a mio avviso inconfutabile: “La giovinezza finisce quando il tuo calciatore preferito ha meno anni di te”.
Che vi piaccia o no quest’uomo ha perfettamente ragione, io stesso, sentendo parlare dei primi giocatori classe ‘97, ’98, ’99, in alcuni casi persino duemila, non mi sono sentito proprio vecchio, ma, sicuramente, ho avvertito il tempo che passa sempre più veloce .

Un campioncino al quale la serie B va già stretta

Un calciatore che sicuramente mi ha sorpreso, anzi, che ci ha sorpreso, è sicuramente Riccardo Orsolini, classe 1997, un fresco ventenne cento per cento ascolano come le olive, che, con la maglia della sua città, quest’anno ha fatto parlare di sé.
Un talentino tutto corsa, dribbling, forza fisica e gol, sempre con gli stessi colori addosso, sempre nello stesso stadio, accompagnato sempre dagli stessi tifosi. Mancino naturale, nasce come esterno d’attacco e predilige giocare sul piede opposto, cresce nel vivaio dell’Ascoli Picchio facendosi notare in varie occasioni, tra le quali l’edizione del Torneo di Viareggio dove segna 3 reti in tre presenze.
Dopo la buona prestazione nel torneo, il 26 marzo 2016 il tecnico Devis Mangia decide di farlo esordire dal primo minuto in Serie B giocando per circa settantuno minuti nella partita contro il Vicenza, poi terminata con una sconfitta per 2-1. Conclude la stagione con 9 presenze nella serie cadetta.
Nella stagione successiva entra stabilmente a far parte della prima squadra e fa della povera Pro Vercelli il suo bersaglio preferito. E’ proprio nella città del leggendario Piola che fa il suo esordio, e dove segna la sua seconda doppietta in campionato, giocando una delle sue migliori partite.

Da Ascoli a Torino, con una sosta a Sassuolo

Marchigiano di nascita ma con un futuro tutto piemontese. Dopo Vercelli il suo talento giunge fino a Torino, alle porte di Vinovo, nella casa della vecchia Signora, che il trenta gennaio si aggiudica le prestazioni del talento ascolano fino al 2021. Per la prima volta Orsolini è costretto a cambiare piazza e a salutare i suoi tifosi, ma senza cambiare colori, rimane sempre bianconero; ci ha pensato Marotta a scucirgli il picchio di Ascoli per rattopparlo con il toro rampante Juventino.
Tanti anni fa, i nostri nonni erano costretti ad emigrare a Torino per cercare fortuna in Fiat, un po’ come fanno i giovani calciatori italiani oggi, che, per cercare una grande squadra in Italia, sono costretti a emigrare a Torino per trovare fortuna nella Juventus. Ma in una squadra di campioni, ritagliarsi il proprio spazio non è mai facile, soprattutto se sei molto giovane, e così Orsolini potrebbe essere parcheggiato a Sassuolo per permettergli di avere più spazio e continuità.
Dopo piazza e tifosi, il giocatore potrebbe cambiare anche colori: fuori il bianco, dentro il verde, con il nero che gioca sempre da titolare. In effetti l’asse Torino- Sassuolo funziona a meraviglia, basti pensare al bomber Berardi e a Simone Zaza che, rigore contro la Germania a parte, sia in Emilia che a Torino ha lasciato un buon ricordo. La “cantera” juventina si fa sempre più interessante, e la Juve del futuro sta già partendo dalle fondamenta: una di queste si chiama Riccardo Orsolini.